La origami street art di Mademoiselle Maurice

L'artista parigina lancia un nuovo stile di street art per decorare i muri con carta riciclata e piegata secondo l'antica tecnica giapponese

Credo fortemente che le città dovrebbero curare l’arte di strada così come curano i giardini pubblici e la segnaletica stradale: tutti i cittadini ambiscono alla bellezza, gli stati d’animo sono influenzati dall’arte, è così evidente che arte e benessere sono strettamente collegati! …e che l’arte dovrebbe essere fruibile anche al di fuori dal circuito “elitario” delle gallerie e dei musei. I comuni delle città potrebbero indire concorsi di idee per cambiare il volto di facciate scolorite e spente di edifici pubblici o di quelli privati che avranno dato la propria disponibilità a rifarsi il look in chiave artistica (secondo me ci sarebbe la fila). Lo hanno capito a Grottaglie, dove da anni per iniziativa privata – non dei politici locali che anzi inizialmente l’avevano ostacolata – si organizza il Fame Festival, che attira i nomi più importanti della street art internazionale e dove i graffiti sui muri delle case ormai affiancano le ceramiche come fattore di attrattiva turistica.

Le possibilità e le tecniche, e i relativi risultati, sono tanti e vari. E non c’è solo lo spray delle bombolette, ma anche il filo lavorato a maglia del movimento Yarn Bombing, il muschio e… gli origami, come dimostra un’artista francese che ho appena scoperto, Mademoiselle Maurice.
La street art fatta con gli origami – installazioni realizzate con mille fiori di carta piegati come da antica tradizione giapponese – è temporanea e delicata. È un compito non banale quello di riuscire ad ottenere migliaia di origami colorati utilizzando carta riciclata come fa Mademoiselle Maurice, che con zaino in spalla e origami suddivisi per colore in varie borse si presenta in strada e in uno spirito positivo e di speranza, lascia segni effimeri di street art per dare un tocco di allegria e colore all’ambiente, come mostra il video qui sotto.

Inspirate dalla commovente vicenda di Sadako Sasaki, vittima di Hiroshima, le sue installazioni si presentano come un arcobaleno di origami che volano intrecciati e interconnessi tra loro in modo organico, creando forme geometriche nello spazio vuoto.

Una poetica di street art molto romantica, che lascia un segno velato e giocoso sui muri di Parigi. La vedremo anche da noi?