Michael Grab e l’equilibrio perfetto
L'arte effimera delle pietre in equilibrio
La natura è lo sfondo delle sue opere e le leggi della natura sono la base della sua arte: Michael Grab, canadese classe 1984, è uno degli artisti balancer più conosciuti.
Le sue performance artistiche consistono nel mettere in equilibrio un insieme di pietre sfidando apparentemente le leggi della natura.
Questa espressione artistica fa parte della Land Art, forma d’arte contemporanea sorta negli Stati Uniti d’America tra il 1967 e il 1968 caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale, specie negli spazi incontaminati come deserti, laghi salati, praterie etc.
La ricerca artistica di Grab è ispirata dallo “stone balancing”, forma d’arte meditativa consistente nella realizzazione di composizioni fatte di pietre in equilibrio l’una sull’altra.
Per quanto possa sembrare il contrario, le sue opere artistiche non sfidano le leggi di gravità, anzi sono proprio i principi della gravità a giocare un ruolo fondamentale nelle sue opere, in quanto unico reale collante.
Per la natura stessa delle cose, le opere di Grab, così come quelle di tutti i balancer come lui, sono destinate a durare da qualche secondo a qualche giorno.
Come a volte succede anche la sua arte è nata per caso quando, giocando con le pietre durante un’escursione, si rese conto che quella avrebbe potuto essere un’attività estremamente creativa e meditativa.
Le parole con cui “l’artista della terra” descrive il proprio lavoro sono davvero interessanti: “Nel corso degli ultimi anni di pratica dell’arte di equilibrare le pietre, la semplice curiosità si è evoluta in un rituale terapeutico e, in ultima analisi, alimenta la meditazione, il benessere mentale e l’arte del design.
Oltre a diventare una forma d’arte, la collocazione delle rocce in equilibrio è diventata un modo per mostrare apprezzamento per la natura inducendo la meditazione. Attraverso la manipolazione dei fili gravitazionali, le pietre antiche diventano una danza poetica di forma e di energia, nascita e morte, perfezione e imperfezione.”
Un’arte, secondo Michael Grab, che non è quindi fine a se stessa, ma che ha profondi risvolti terapeutici e che porta a compiere un interessante percorso meditativo.
Oggi tutte le sue opere sono state “collezionate” sotto il nome di Gravity Glue.