Nendo reinventa le bottiglie della Coca-Cola

Addio alle bottiglie in vetro della Coca Cola: il tramonto di un'era si riflette in una collezione che celebra il mitico "Georgia Green"

Solo io ho collezionato bottiglie di Coca Cola? Eh no, non credo. La bottiglia sagomata in vetro è stata un’icona fin dalla sua introduzione nel lontano 1916 e il suo mito è destinato a crescere dato che qualche mese fa la nota multinazionale americana ha deciso di interromperne la produzione in favore di materiali più economici quali lattine e plastica.

Quello che fino a qualche giorno prima era un semplice vuoto a rendere del valore di pochi centesimi diventava così un oggetto da collezione, e c’è da credere che le 6.000 bottiglie dell’ultimo lotto uscito a metà ottobre siano andate a ruba.

Sarà un caso ma in collaborazione con Coca Cola la giapponese Nendo ha recentemente presentato presso la galleria Designtide di Tokyo una collezione di articoli per la tavola realizzati con il vetro riciclato da vecchie bottiglie di Coca e che assumono il classico tono “Georgia Green”. E se il design delle forme è volutamente essenziale per dare risalto alle bolle e alle distorsioni tipiche del vetro riciclato, sulla base di queste ciotole, piatti e bicchieri è riprodotta la scanalatura tipica del fondo delle bottiglie di Coca Cola che tutti conosciamo, segnalando così tacitamente il legame con l’oggetto originario.

Alla fine questi contenitori sembrano delle bottiglie di varie dimensioni cui è stata tagliata la parte superiore, proprio come abbiamo imparato a fare con Mirella (ma non lo fate con le bottiglie di Coca Cola, se per caso ne avete qualcuna!)

Una bella collezione: un bel modo per raccontare come il vetro circola dal momento in cui viene prodotto, utilizzato e riciclato nei modi più vari e i rapporti che si creano tra le persone a vario titolo coinvolte.

p.s. Naturalmente le due bottiglie che dall’adolescenza avevo conservato gelosamente sono state gettate senza pensarci due volte quando ho dovuto sgomberare la mia ex cameretta… Vabè, spero sia andata meglio a voi!