Cristel Carrisi: "La scomparsa di mia sorella è la sofferenza che ho elaborato meglio"

La figlia di Al Bano parla di Ylenia per la prima volta

La morte di Ylenia Carrisi rimane ancora un mistero: a soli 24 anni, è scomparsa nel nulla, gettando nello sconforto e nella disperazione la sua famiglia. E in molti si chiedono ancora cosa sia successo e perché.
E’ rimasto un argomento tabù, che gli stessi genitori, Al Bano e Romina, non hanno piacere ad affrontare. Oggi però parla per la prima volta la sorella di Ylenia, Cristel, che racconta al settimanale Gente:
La scomparsa di mia sorella è la sofferenza che ho elaborato meglio, quella con cui ho fatto pace. Solo verso i 15 anni ho iniziato a farmi domande, ma ho smesso subito. Interrogarsi, assecondando quello che diceva il mondo sulla vicenda, serviva solo a martoriarsi. Non era importante cosa e come era successo, l’unica certezza è che lei non era più con noi. Ho preferito accettarne l’assenza fisica, mantenendo i ricordi, che sono tanti…
Era incredibilmente creativa, adorava la letteratura e mi nutriva con i racconti che recitava in inglese, cambiando la voce a seconda del personaggio. Era dolce, sensibile, intelligente, bella, paziente. La mattina mi svegliavo e mi infilano nel suo letto per le coccole.
Anni fa mi è capitato di sognarla: per un po’ quella immagine mi ha fatto compagnia. Non è più capitato. Per sentirla più vicina mettevo il suo profumo… ma ho smesso perché voglio che, ritrovandolo nell’aria, mi ricordi solo lei. Mi capita però di andare a rovistare in un armadio immenso che c’è qui a Cellino. È pieno dei suoi abiti, a volte li indosso.
Ho un flash che conservo nel cuore: risale a quando si sposò zia Taryn Power con Tony Sales nel nostro giardino. Ylenia aveva una veste rosa a fiori celeste e stringeva tra le mani un cestino colmo di petali. La guardavo incantata. Mi sembrava la primavera.

Di quel momento tremendo, quando aveva solo 8 anni, Cristel ricorda:
Il silenzio che rimbomba nelle stanze. I singhiozzi della mamma. E la tv sempre accesa sul telegiornale. Per proteggerci i miei portarono me e Romina junior in Svizzera, da amici. Poi loro iniziarono a fare la spola con New Orleans. Ai nostri occhi non sono mai stati fragili, non si sono mai persi d’animo. Erano, e sono, un esempio di forza e dignità. Hanno fatto l’impossibile per cercare di tenerci lontani e al riparo da quanto accadeva…
La sofferenza ha un potere logorante. E avere idee differenti sull’accaduto è stato deleterio… Non è stata una separazione pacifica e questo ha reso ancora più dolorosa la realtà.