“Aiuto, mi stanno violentando”. Da un hotel di Roma lancia l’allarme via chat a un amico. E quando i carabinieri arrivano davanti alla loro porta ecco che si trovano davanti.
Una chat che ti salva la vita. Così è stato per una ragazza di Roma, vittima di un uomo conosciuto poche ore prima alla stazione termini. Un uomo del quale la ragazza si è fidata in maniera imprudente, ed ha seguito in hotel dove si sarebbe consumata la violenza. Momenti in cui la ragazza non ha perso fortunatamente, lucidità riuscendo a scappare dal suo aguzzino e chiedere aiuto ad un amico su una chat.
«Ho paura. Sto in un albergo con un uomo che gira nudo nella stanza. Ho il terrore che mi faccia del male», questo è il messaggio che l’amico avrebbe immediatamente girato ai carabinieri, che sono subito intervenuti in un Hotel nei pressi di via xx Settembre.
All’arrivo, i militari hanno trovato l’uomo completamente nudo, che girava per la stanza. La ragazza all’arrivo dei gendarmi è subito scoppiata in lacrime. L’uomo è stato portato in caserma ed identificato, ma subito rilasciato. Il 40enne si è difeso dicendo di non aver fatto alcuna violenza: «Sono anche sceso nella hall perché nella stanza c’era un problema con le luci.
Se avessi fatto del male la ragazza sarebbe potuta scappare, avrebbe potuto chiedere aiuto». I vicini della stanza, in effetti hanno dichiarata di non aver sentito nulla di anomalo, e alla reception, dicono che la ragazza ha pagato il conto e l’uomo ha solo esibito un documento.
Un legame, quello tra chat e rete, spesso maligno. Come nel caso di due 14enni, che lo scorso 10 maggio a Roma subirono violenza da due rom Mario Seferovic di 21 anni e di Bilomante Maikon Halilovic di 26, dopo essere state adescate in chat.
Per il gip, “lo stupro è stato compiuto con estrema freddezza e determinazione unite ad un’ assoluta mancanza di scrupoli e a una non comune ferocia verso le vittime”.