Binari abbandonati, percorsi turistici alternativi in bici o a piedi
La bassa velocità delle suggestive rotaie dismesse d'Italia
“Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l’attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori del finestrino. Sugli arei presto s’impara a non guardare, a non ascoltare”. Tiziano Terzani
Tanto tempo fa esistevano oltre seimila chilometri di binari sui quali viaggiavano i primi treni a vapore, che “sbuffavano” collegando città, borghi e castelli, con opere di architettura di pregio, ponti, viadotti, gallerie, stazioni e caselli e attraversavano paesaggi di una natura mozzafiato. Poi è arrivata l’alta velocità, le autostrade e le automobili e quegli antichi binari sono stati dismessi e dimenticati, invasi da una vegetazione folta e verdissima. Sono ritornati alla natura.
Il progetto “Ferrovie abbandonate” vuole contribuire a conservare la memoria e a promuovere la valorizzazione con un turismo green e alternativo di questi percorsi romantici e suggestivi.
Il sito è dettagliatissimo ed è dotato di un database molto completo che divide per regione tutti i diversi binari dismessi fornendo elementi tecnici, mappe e immagini.
Dalla Sicilia alla Valle D’Aosta, tutta l’Italia è costellata da una miriade di itinerari a piedi e in bicicletta da ri-scoprire, così, in tutt’altra modalità.
In Sicilia, ad esempio, si può attraversare la vecchia sede ferroviaria dal mare all’entroterra, lungo la linea “Porto Empedocle – Castelvetrano” chiusa al transito dei treni dal 1978, tra splendide campagne, lande selvagge e desolate, antiche masserie e boschi incontaminati.
In Campania c’è la vecchia tratta Salerno-Reggio Calabria che percorrendo l’antico ponte in mattoni di epoca fascista e le gallerie, regala la scoperta di bellissimi paesaggi della valle del Mingardo, tra memorie medievali e natura incontaminata.
In Lazio si cammina sui vecchi tracciati ferroviari da Capranica a Luni sul Mignone, incontrando bellissimi paesaggi e aree protette, tunnel e stazioni abbandonate, per raggiungere il borgo medievale di Barbarano Romano (Viterbo).
In montagna invece è degna di nota la ferrovia delle Dolomiti, divenuta poi ciclabile delle Dolomiti, che collega Calalzo di Cadore, Dobbiaco e Cortina d’Ampezzo. E’ un itinerario cicloturistico inaugurato nel 2003 che vede un dislivello totale in salita di 300 metri, mentre quello in discesa tocca gli 850 metri.
Ecco qui un video girato lungo la Ferrovia abbandonata Susegana Montebelluna in Veneto, un esempio di avventura turistica, economica e pulita, immersa nella natura.
Ma non solo in Italia: in giro per il mondo sono tante le proposte. Lifeintravel ci racconta, ad esempio, la sua avventura in bici sull’Otago Central rail trail in Nuova Zelanda!