Conservare un amore e perdonare un tradimento è possibile?

Come e perché perdonare un tradimento limitando l’impatto emotivo

 

Andava tutto bene tra te e lui, o almeno così credevi, fino a che un errore, un’infatuazione, o semplicemente “una distrazione”, sostiene lui, è intervenuta a creare scompiglio nella coppia, rompendo ineluttabilmente degli equilibri all’interno delle dinamiche relazionali.

il tradimento

Perdonare un tradimento significa essere pronti a gettare nuove basi relazionali, senza alzare un muro di diffidenza e incomunicabilità

La domanda più comune, in questi casi, è Posso perdonare un tradimento? L’abbiamo chiesto alla dott.ssa Daniela Bredice, psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale:Non esistono risposte univoche in un dominio di tale complessità. Piuttosto sposterei la questione sulle motivazioni e sugli effetti del perdono”.

Ciò su cui la psicoterapeuta pone l’accento è proprio l’impatto emotivo che genera su di noi il tradimento e la nostra conseguente capacità di andare avanti, verso una risoluzione del problema, o stagnare in un punto fermo, incapaci di guardare verso una direzione comune, a dispetto della nostra presunta volontà di volerlo fare.

Talvolta difatti d’istinto, o per paura di perdere il proprio partner, si tende ad accettare situazioni che tuttavia restano insolute nel nostro inconscio, motivo per cui tutti i nodi irrisolti, presto o tardi, tornano a risalire a galla, non senza amarezza e logorio reciproco .

La reazione a un tradimento e la decisione di perdonarlo o meno attiene meramente alla sfera della soggettività, è una responsabilità personale che ha a che fare con il proprio grado di consapevolezza, la propria storia, il proprio background socio-culturale e trova contestualizzazione e senso esclusivamente nell’ambito dei confini della propria relazione di coppia.

Il termine tradimento deriva dal latino “tràdere“: consegnare al nemico, al nuovo, all’avversario, mancare di fedeltà. Tradire implica quindi il venir meno a un patto, in questo caso, il patto di fedeltà fondante la coppia.

tradire

Tradire significa rompere un patto di fedeltà reciproco

Il tradimento è vissuto come tale quando non è contemplato nelle premesse del rapporto, nel patto implicito iniziale, nelle promesse di fedeltà eterna tra innamorati. Il tradimento può assumere un peso diverso nella psicologia di chi lo subisce e meritare o meno il perdono a seconda se di natura occasionale, se reiterato o duraturo nel tempo; ha una diversa portata in funzione dell’età e della solidità del rapporto o del fatto che siano presenti o meno dei figli. “

Con il suo portato emotivo di rottura e cambiamento la coppia sprofonda nella crisi e, perché la stessa riviva, si richiede una radicale riorganizzazione del rapporto che, per funzionare, deve potersi rifondare su nuove basi.

Il perdono si rivela pertanto un passaggio fondamentale, nonché un lavoro lungo e complesso alla stregua dell’elaborazione di un lutto che vale la pena di essere condotto a prescindere dalla prospettiva di rimanere o meno in coppia, quale scelta di benessere personale e di indipendenza emotiva dal partner, in grado di liberarci dal fardello emotivo associato all’evento critico.

Tale processo, se compiuto al meglio, ovvero incondizionatamente, può costituire un salto evolutivo nell’ambito del proprio percorso personale e/o di coppia.

Decidere di perdonare ci pone di fronte ad una profonda riflessione sulla relazione di coppia, nonché al faticoso processo di ricostruzione della fiducia. Ci si trova a fare i conti con emozioni di rabbia, vissuti di colpa e delusione, sofferenza, bisogni di vendetta e risarcimento affettivo.

il tradimento genera rabbia

Il tradimento genera rabbia

Tali sentimenti vanno gestiti e rilasciati del tutto per liberarsi dal passato e voltare pagina, imparare a guardare gli eventi da una prospettiva più distaccata e consentirsi di reinvestire affettivamente senza il rischio di autosabotaggi.”

All’interno di questo difficile percorso di chiarezza individuale è opportuno anche saper compiere una valida autocritica e risalire alle cause del tradimento.

Ma perché si tradisce?! Si tradisce perché non si individuano più risorse vitali nella coppia, si tradisce perché siamo spesso inconsciamente, magneticamente attratti da caratteristiche di un terzo che entrano in risonanza con noi, caratteristiche che noi stessi possediamo, magari sopite, allo stato latente e abbiamo bisogno di risvegliare, di liberare o di integrare attraverso quel particolare incontro, quella occasione, semplicemente perché non abbiamo trovato altro modo per esprimere pienamente noi stessi e ci illudiamo che l’altro sarà il fautore del nostro benessere.”

-tradimento

Spesso siamo attratti da caratteristiche altrui che possediamo ma che restano latenti

Il tradimento diventa dunque uno strumento di conoscenza anche per il fautore dello stesso e se interpretato correttamente uno strumento per interrogare le mancanze della coppia e i propri desideri sopiti.

Approdare al perdono di sé significa per chi tradisce quindi non tanto una deresponsabilizzante assoluzione di colpe, ma un complesso lavoro di revisione critica che permette di riconnettersi a se stessi e reinvestire negli affetti senza limitanti sensi di colpa.

In quest’ottica, l’attrazione fatale verso un terzo, se opportunamente decodificata per ciò che rappresenta a livello simbolico sul piano individuale e di coppia, è spesso rivelatrice di risorse potenziali e inespresse nel rapporto: è il caso in cui il tradimento da malattia della coppia diventa medicamento.”

La coppia che elabora e supera il tradimento è una coppia più matura e resiliente, che ha compreso che non esiste legame che possa saturare appieno tutte le nostre istanze interiori, né va in cerca di facili chimere all’esterno, ma trova in sé nuove alleanze e dinamismi sulla base di energie rinnovate, consapevole che il benessere è una scelta e una responsabilità personale.

Se al contrario dovessimo trovarci di fronte un pericoloso traditore seriale diverse sono le misure e i provvedimenti che dovremmo prendere.

Nel caso in cui il nostro partner invece si annoverasse nella tanto vituperata categoria dei traditori seriali, il perdono, pur fondamentale come chiave di benessere personale, andrebbe slegato dall’eventuale decisione di continuare la relazione, scelta che rischierebbe di rivelarsi un inutile gesto autolesionistico; varrebbe piuttosto la pena interrogarsi sulle reali motivazioni che ci tengono legate in un simile rapporto, disimpegnato e condiviso con altri.

In questi casi sarà utile lavorare sull’autostima, magari anche con l’aiuto qualificato di un esperto, per recuperare la capacità di concederci benessere e abilitarci a sostenere relazioni appaganti e durature.”

 

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