Cosa succede se usiamo il cellulare mentre guidiamo

Pugno di ferro (sacrosanto) contro chi ha questo vizio!

Chi guida mentre parla o chatta al telefono è un pericolo per se, per chi trasporta in auto e per tutti quelli che hanno la sfortuna di incontrarlo. Lo sappiamo, sappiamo anche che se venissimo pizzicati verremmo multati, eppure tutto questo non basta: quanti di noi lo fanno abitualmente? O quante persone incrociamo per strada che lo fanno? Basta un secondo di disattenzione per causare una tragedia. Per questo da oggi in poi le pene saranno più severe per chi usa il cellulare mentre guida.

Il presidente presidente della Commissione Trasporti della Camera Michele Meta ha approvato ieri un emendamento al disegno di legge sulle modifiche all’articolo 173 del codice della strada inerente la distrazione alla guida e l’utilizzo di dispositivi elettronici al vaglio della Commissione. L’emendamento modifica la misura che prevedeva solo la sospensione della patente alla seconda infrazione in due anni.

Cosa cambia adesso? Cambia che se venite beccati mentre telefonate o usate il dispositivo elettronico mentre guidate, già alla prima infrazione scatta la sospensione immediata della patente fino a tre mesi, che possono diventare sei in caso di recidiva.

Inoltre l’emendamento prevede l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo dai ciclisti in fase di sorpasso e l’obbligo di dotarsi di seggiolini con dispositivi anti abbandono di bambini in auto, che potrebbe salvare davvero molte giovani innocenti vite.

Ho presentato, in un clima di piena condivisione, un emendamento per affrontare e risolvere l’odiosa e pericolosa abitudine degli italiani di usare il telefono cellulare alla guida. Il nuovo testo segnerà un cambio di rotta decisivo, rispetto alle blande e inefficaci disposizioni attualmente in vigore. L’innovazione tecnologica deve essere sempre uno strumento per migliorare la sicurezza in automobile, come dimostrano le norme, anch’esse contenute nella legge in esame, sull’obbligo di dispositivi antiabbandono dei bambini. Quando invece le tecnologie diventano un fattore di distrazione, come testimoniano gli studi recenti sulle cause degli incidenti stradali, bisogna avere il coraggio di rispondere con una norma choc come questa“.

Il vice ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini aggiunge: “Sono tre i nodi più significativi che il Governo intende sciogliere per garantire maggiore sicurezza sulle strada.