Dopo il gesto di sua figlia, questa mamma ha trovato una lettera sul suo pc

Oggi purtroppo, il bullismo è una piaga molto diffusa. Esiste quello fisico, ma anche quello psicologico, che è molto peggio. La storia che abbiamo deciso di raccontarvi parla proprio di questo. La protagonista è una ragazzina di soli quindici anni chiamata Cassidy Trevan, di Melbourne, in Australia..

 

Per molto tempo è stata vittima di bullismo psicologico e per un paio di volte anche fisico. Era perfino arrivata al punto di non voler più andare a scuola, tutti la isolavano, la prendevano in giro e la maltrattavano. Alla fine, nonostante l’intervento dei genitori le cose non sono migliorate, la madre ed il padre hanno deciso di cambiarle scuola. Per permetterle di ripartire da zero. Ha iniziato ad andare a lezione due volte a settimane e poi, dopo diverso tempo a frequentare le lezioni tutti i giorni. Dopo diversi giorni, le sue vecchie compagne di scuola le chiesero scusa per quello che le avevano fatto e le hanno chiesto una seconda possibilità. Cassidy ovviamente ha accettato e per questo l’hanno invitata ad una festa. Finalmente si sentiva felice ed accettata. Però, nessuno poteva immaginare che avevano escogitato un piano per farle ancora del male. In quella casa, dove doveva esserci la festa, c’erano due ragazzi più grandi ad aspettarla. L’hanno violentata. Dopo l’accaduto è andata subito alla polizia, ma dopo diverse indagini, hanno archiviato il caso per mancanza di prove. Si sono sparse voce su di lei, che era una poco di buono e che era andata con più ragazzi dentro quella casa.

I genitori, distrutti hanno deciso di trasferirsi e di andare lontano. Volevano che Cassidy potesse lasciare il suo orribile passato alle spalle. Nonostante questo, però, non la lasciavano stare, la chiamavano, le deridevano nei negozi, avevano sparso la voce su di lei anche nell’altra scuola. Tutto è stato un incubo fino al 2015. Cassidy si è suicidata, ha scelto di mettere fine alla sua vita. Poco dopo la sua morte, la madre ha trovato una sua lettera, una di quelle che dovrebbero leggere tutti.

“Il mio nome è Cassidy Trevan, e sono stata violentata. Non sto facendo questo per vendetta a quegli studenti che mi hanno violentata. Non sto nemmeno facendo questo per ricerca di attenzione. Il mio obiettivo è quello di avvisare altre persone (gli studenti principalmente ma anche i genitori) su quello che mi è accaduto, per renderli consapevoli. Lo faccio perché più di 1500 studenti di età compresa tra i 7 e i 13 anni, sono attualmente iscritti a scuola e devono essere avvertiti. Dopo quello che è successo a me, il personale della scuola non ha fatto nulla per aiutarmi. Quindi è compito mio raccontarvi quello che mi è stato fatto e rendervi consapevoli.

Ma lo sto facendo anche per me stessa. Dopo 1 anno e mezzo, voglio avere un pò di pace.
E ‘ sorprendente quanti studenti della scuola hanno sentito storie su di me e ancora fino ad oggi, continuano a sentirle e a raccontarle. Ci sono studenti che non mi conoscono, ma che ancora mi contattano su Facebook per chiamarmi p*****a. Ho cambiato scuola, mi sono trasferita, ma ho subito sempre intimidazioni. Non posso impedire alla gente di diffondere voci, ma almeno posso provare a diffondere la verità di ciò che è realmente accaduto. Il mio nome è Cassidy Trevan e sono stata violentata.

Se un giorno qualcuno dovesse farlo a voi, credetemi, vale la pena di combattere e ribellarvi! Se non lo farete, ve ne pentirete per il resto della vostra vita, così come sto facendo io. Si può fare.”