E se la pasta la vendessero così?

Quando il packaging fa la differenza

Ciao sono Alessia e sono feticista del packaging: adoro le copertine dei libri, amo le bottiglie strane dai colori sgargianti e si, lo dico pubblicamente, amo le scatole in ogni loro forma (che poi rimangano inutilizzate in qualche ripostiglio a prender polvere non mi interessa, sono mie, il mio tesssssssoro) quindi potete solo immaginare la mia reazione quando ho visto questi pacchi di pasta, di seguito riporto una diapositiva realistica.

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Devo essere onesta, subito dopo l’ondata di entusiasmo e la voglia di acquistarle (tutte!) ho riflettuto sull’altra mia mania: l’associazione capelli e cibo non mi fa proprio impazzire, anzi ad essere onesta mi fa un po’ ribrezzo ma, d’altra parte, con occhio critico e sempre in cerca di soluzioni creative, non posso che ammirare l’idea di chi li ha progettati ovvero l’agenzia di design russa Nikita tanto anticonformisti quanto sfacciatamente geniali capaci di trasformare la pasta in “capelli”.

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Non solo hanno preso un prodotto usato quotidianamente, come appunto un pacco di pasta appunto, dandogli un volto ma riusciranno nell’intento di distinguersi tra gli scaffali dei supermercati, tappezzati di settordicimila sacchi e sacchettini contenenti spaghetti e rigatoni e, parliamoci chiaro, distinguersi oggi come oggi non è semplice.

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Quindi grande plauso all’idea e alla realizzazione del concept, aspettiamo solo di capire il dove come e quando poter trovare questi meravigliosi oggetti del desiderio!

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