Essere single accorcia la vita più dell’obesità

Ecco cosa dice la scienza.

La solitudine uccide più dell’obesità e dovrebbe essere considerata come un rischio per la salute pubblica. Chi vive in completa solitudine, infatti, ha un rischio maggiore del 50% di morire di morte prematura, rispetto a chi, invece, ha una buona vita sociale. E’ quello che dice la scienza, che ha revisionato tutta una serie di studi legati alla questione.

I ricercatori americani hanno condotto una ricerca su 218 studi incentrati sugli effetti della solitudine e dell’isolamento sociale sulla salute. Hanno scoperto che vivere isolati e fuori dal mondo aumenta del 50% il rischio di morte, con percentuali più alte ad esempio di una persona che soffre di obesità (30%). Julianne Holt-Lunstad, autrice principale e professoressa di psicologia all Brigham Young University, sostiene che essere socialmente collegati agli altri non solo è un bisogno umano fondamentale, ma è anche cruciale per il benessere e la nostra stessa sopravvivenza. Alcuni esempi ci dimostrano che bambini in custodia a cui manca il contatto umano non riescono a vivere bene, anzi, spesso muoiono, perché l’isolamento è visto anche come una forma di punizione, oltre a non essere insito nell’essere umano. Eppure ora sono molte le persone che scelgono o sono costrette a vivere in completa solitudine.

Un recente sondaggio di Granset, sito di social network per gli over 50, ha rivelato che quasi i tre quarti delle persone anziane nel Regno Unito sono soli.

La maggior parte di loro non parla mai a nessuno di come si sentono. Il 70% di loro afferma che famigliari e amici sarebbero sorpresi nel sapere che si sentono soli.

Recenti statistiche, poi, svelano che la Gran Bretagna è il paese europeo più “solitario”.

La Campagna di End Loneliness, infine, ci dice che l’epidemia di solitudine del Regno Unito costa 26 milioni di dollari l’anno per i costi associati alla salute e all’assenza dal lavoro.

Essere soli non fa bene!