Gli hacker di Anonymous contro chi sfrutta i bambini
Ecco cosa ha fatto uno degli hacker del gruppo.
Anonymous è un’organizzazione “clandestina” che tramite la sua rete di hacker fa paura ai “poteri forti”. Sono molte le incursioni già fatte dagli appartenenti a questo gruppo e una di queste è stata fatta in difesa dei bambini. Un hacker di Anonymous, infatti, ha fatto cadere circa un quinto delle pagine web che ospitavano materiali e contenuti di pedopornografia, violando Freedom Hosting II, uno dei più grandi host dedicati al “Dark Web”, accessibile solo tramite una rete anonima chiamata Tor, che impedisce di tracciare la posizione o le abitudini di navigazione.
Più di 10.000 servizi nascosti sono stati chiusi dall’hacker, prima di pubblicare un messaggio di Anonymous. Dopo le loro incursioni, infatti, gli hacker lasciano la loro firma, sottolineando che questa è solo una delle cose che possono fare su internet, per fare finalmente giustizia (non a caso, quando si parla di loro si usano immagini che rimandano al film V come Vendetta).
L’hacker che ha violato questi siti ha sostenuto che tutto era partito per osservare l’attività di queste pagine internet, ma dopo aver scoperto cosa nascondevano al loro interno, ha deciso di farli cadere e di renderli inaccessibili. Si tratta davvero di un duro colpo.
In tutto sono stati eliminati 5mila siti web nascosti e dediti alla condivisione di materiale pedopornografico. Non è la prima volta che il gruppo si scaglia contro Freedom Hosting: la prima versione della piattaforma era stata chiusa dagli hacker nel 2011 in occasione dell’operazione Darknet, sempre con lo scopo di bloccare la diffusione di questi materiali e di filmati legati a morti e torture.
Secondo quanto emerso, questo attacco avrebbe ridotto del 20% i servizi utilizzabili: e nel messaggio rilasciato dagli hacker, si parla di 10mila portali azzerati in questa operazione e 74GB di file estratti da un database privato di 2,3 GB.