Ho dovuto fermare quel matrimonio, non potevo permetterlo
“Mi chiamo Onur Albayrak e vengo assunto ai matrimoni, come fotografo, ormai da anni. Ammetto di essere bravo nel mio lavoro, è la mia passione e riesco a catturare i dettagli più unici delle giornate di quelle persone. Cerco di renderlo speciale, perché alla fine, è una volta nella vita. Ma quello che mi è accaduto l’ultima volta, non mi era mai successo.
Sono andato ad un matrimonio a Malatya, nella Turchia orientale e quando ho visto la sposa, sono rimasto pietrificato. Mi sono rifiutato immediatamente, era una bambina e stava tremando, i suoi occhi parlavano chiaro, la stavano costringendo e le stavano rubando la vita, o meglio, l’infanzia. Ho cercato di fermare quella follia, ma lo sposo si è avventato su di me e abbiamo finito a fare a pugni. Gli ho rotto il naso, vorrei non fosse mai accaduto, ma non mi pento, lo rifarei ancora. Le spose bambine sono vittime di abusi sui minori e io non scatterei mai delle foto del genere! In questo paese la sposa dovrebbe avere minimo diciotto anni, invece, ancora ci sono matrimoni infantili! E nonostante farlo sia illegale e comporta il rischio di essere rinchiusi in prigione, questo paese è ancora tra quelli con il tasso più alto di matrimoni, in cui la sposa è una bambina.
Sono felice di aver chiamato le autorità, di aver rovinato quel matrimonio e di aver tirato quel pugno a quell’uomo.
Solitamente la violenza non risolve nulla o meglio non dovrebbe essere usata, ma in questo caso, dopo aver visto quel viso angelico terrorizzato, non ho trovato altra soluzione.
Spero solo che avrà ciò che si merita e che la giustizia farà il suo corso”.