Il nuovo digitale terrestre è legge. Tutto cambia, ecco cosa fare e quando dovrete cambiare il vostro televisore.

Per l’ennesima volta il digitale terrestre cambia. Il passaggio al sistema DVB-T2 si appresta a diventare legge, come si desume dal testo della Finanziaria 2018 uscito nelle ultime ore e pubblicato dal sito dday.it del Corriere. Questo vuol dire che nel 2022 i televisori da rottamare saranno circa 40 milioni, e verranno sostituiti con dispositivi compatibili al nuovo sistema.

In alternativa, si possono adeguare con decoder esterno. Ad oggi i dispositivi “buoni” per il nuovo digitale sono circa 5 milioni. La motivazione di tale cambiamento è la restrizione delle frequenze dopo la cessione al 5G della banda 700 (stabilita dall’Europa). La normativa è stata inserita nell’articolo 89 della Finanziaria 2018, intitolato “Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia SG”. Insieme al DVB-T2, è previsto anche il passaggio al codec per tv HEVC (uno standard di compressione che migliora la qualità video). Il passaggio al nuovo digitale, avrà inizio nel Gennaio del 2020, e avrà termine entro e non oltre il Giugno del 2022. Sembrerebbe di no, ma si tratta di un periodo davvero breve, se consideriamo che per lo switch off dall’analogico al digitale terrestro si impiegarono ben 6 anni. Come in questo caso, tuttavia, il cambiamento non avverrà all’unisono su tutto il territorio Italiano, ma in modo graduale e posizione geografica.

Lo “switch off, potrebbe comportare enormi disagi agli utenti, anche in virtù dei tempi strettissimi.

Le trasmissioni del 2022, saranno compatibili con televisori comprati a partire da quest’anno.

Pertanto, i primi canali che lasceranno le vecchie frequenze per passare alla nuova assegnazione del Piano Nazionale potrebbero sparire dalle case di chi non si sarà ancora adeguato al nuovo sistema.

Va anche detto inoltre, che in alcuni casi tipo i condomini, sarà necessario rimettere le mani all’impianto delle antenne.

Insomma, potrebbe ripetersi il caso di “La7” che sparì per diverso tempo dagli schermi degli utenti, in questo caso però potrebbe succedere con tutti i canali in contemporanea.

Intanto sono stati stanziati 750 milioni dalla finanziaria per agevolare il passaggio, di cui però, solo 100 finirebbero nelle tasche degli utenti finali.