Il piccolo di 7 settimane smette di respirare, suo padre chiama i soccorsi ma…
Avere un bambino ed essere genitore, è un diritto di tutte le persone, ce ne sono alcune però, a cui dovrebbe essere vietato. La scorsa settimana, una sala operativa nello Huta negli Stati Uniti, ha ricevuto una chiamata da un diciannovenne, Clint Nokes.
Suo figlio aveva smesso di respirare improvvisamente e il ragazzo ha immediatamente chiamato i soccorsi. Il piccolo aveva un disperato bisogno di aiuto. I paramedici giunti sul luogo, non sono riusciti a far respirare di nuovo il bimbo di 7 settimane e sono corsi in ospedale.
Il padre del piccolo, disse ai medici che stava provando a far fare il ruttino al bambino, e che subito dopo abbia smesso di respirare, si era agitato ed ha chiamato i soccorsi. Nel frattempo il piccolo è morto, e quando i poliziotti hanno cominciato a parlare con il personale medico, che si occupava delbambino, la storia di Clint è andata in frantumi.
La verità fu presto rivelata con l’autopsia del piccolo Hudson. La testa ed il petto del bambino, erano piene di lividi e aveva subito una brutta emorragia cerebrale. I dottori hanno lavorato intensamente ed ininterrottamente per salvargli la vita ma non ci sono riusciti.
Hudson è morto al Primary’s Child Hospital la mattina del 2 dicembre. L’autopsia rivelò l’ntità delle ferite di Hdson. Aveva una frattura cranica, gli occhi sanguinanti, sangue nel midollo e molteplici fratture lungo tutto il corpo. Quanto a suo padre furono messe davanti le prove, ha ammesso ciò che aveva fatto. Il ragazzo è esploso letteralmente, quanto il piccolo non smetteva di piangere, lo ha gettato sul divano preso per una gamba e scosso mentre lo teneva a testa in giù, picchiandolo per tutto il corpo.
Tutti atti che per un bambino di 7 settimane sono risultate fatali. Clint è stato arrestato ed è in attesa del processo.