La Sicilia di Montalbano: un itinerario unico per l’estate 2016

Dalla spiaggia di Punta Secca a Scicli: un viaggio nella Sicilia più nascosta

 

Scorci nascosti di natura selvaggia, mare cristallino, scavi archeologici a testimonianza delle epoche passate: la Sicilia è la meta ideale per la vostra estate 2016. Se siete rimaste colpite dalle location de Il Commissario Montalbano non potete lasciarvi sfuggire l’occasione di ripercorrere un itinerario unico per trascorrere le vacanze nel cuore dell’isola.
Dalla spiaggia di Punta Secca,  dove si trova la casa di “Montalbano sono”, fino a Tindari, passando per Ragusa, Messina, Agrigento. Dietro i nomi inventati dalla penna di Andrea Camilleri e migrati sul grande schermo da Luca Zingaetti, le città di Vigata, Montelusa o Fela non sono altro che luoghi realmente esistenti, tutti da visitare.

1. Puntasecca: una casa vista mare

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Punta Secca

In provincia di Ragusa, in un borgo marinaro, si trova la casa di Montalbano in Corso Aldo Moro, 44. Non potete non cominciare da qui il vostro viaggio, nel comune di Santa Croce Camerina, dove le spiagge incontaminate e la bellezza barocca dei palazzi bianchi e d’epoca vi lasceranno a bocca aperta. Piccolo e tranquillo, è un borgo ideale per chi cerca il contatto con la natura e il relax completo. Da non perdere il Faro, alto 35 metri, e la Torre Scalambri, struttura difensiva eretta per l’avvistamento di navi turche, saracene e barbaresche. L’azienda provinciale del Turismo gestisce l’affitto della villa di Montalbano: se volete dormire proprio lì fateci un pensierino.

2. Il Castello di Donna Fugata: il rifugio di Balduccio Sinagra

Se non riuscite a ricordare di cosa vi stiamo parlando, date un’occhiata al tour virtuale proposto dal Comune di Ragusa per visitare il Castello di Donna Fugata, nella serie la dimora del boss mafioso Balduccio Sinagra. Situato a una ventina di km da Ragusa, è una dimora storica del tardo Ottocento, in stile neogotico e assolutamente sontuosa. Da non perdere la visita al parco e il celebre labirinto, che è stato il set del film di Matteo Garrone, Il Racconto dei Racconti. Esistono diverse leggende sul castello che vi lasceremo scoprire iniziata la vostra visita.

3. Ibla: la Barocca Vigata dei giorni nostri

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Ragusa Ibla

L’antico centro storico di Ragusa, Ibla, è un tesoro da scoprire. Grazie alla fiction ha avuto modo di mostrare le proprie bellezze a un ampio pubblico, senza considerare i tesori artistici che conserva ritenuti Patrimonio dell’Unesco. Perdersi tra queste viuzze piccole e i palazzi in stile barocco è un’esperienza senza precedenti: iniziate dal Duomo di San Giorgio, santo protettore della città. Non dimenticatevi per pranzo di passare da A Rusticana, la trattoria da Calogero dove il Commissario e Mimì Augello si fermano spesso a pranzare.

4. Scicli: la sede del commissariato

Il centro storico della città è entrato a far parte del Patrimonio dell’Unesco dal 2002: anche qui sarà facile perdersi tra le strade e gli edifici barocchi della Sicilia più selvaggia. Il palazzo del Municipio è stato scelto per le riprese del noto commissariato di Vigata.

5. Porto Empedocle: la città natale di Andrea Camilleri

In questo itinerario nella provincia di Ragusa, non potevano mancare delle escursioni in giro per la bedda Sicilia. Porto Empedocle, città natale dello scrittore Andrea Camilleri, chiese nel 2003 di assumere il secondo nome di Vigata, per trasformare la finzione in realtà e così fu. Il litorale e il centro storico della città regalano paesaggi e scorci di una bellezza infinita, soprattutto la Scala dei Turchi,  uno sperone di marna bianca prominente sul mare.

6. Agrigento e Montelusa: due facce della stessa medaglia

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Agrigento

Non andiamo troppo lontano, ma restiamo stavolta nella provincia di Agrigento. Nei romanzi di Camilleri era chiamata Montelusa, il capoluogo siciliano è conosciutissimo per la splendida Valle dei Templi, testimonianza storica e architettonica di cosa avvenne nel periodo in cui la Sicilia era Magna Grecia. Da non perdere: la Chiesa di San Nicola e il Museo Archeologico, il Tempio di Castore e Polluce e la Chiesa di Santa Maria dei Greci.

7. Tindari: per una gita fuori porta a Messina

Tutti ricorderete l’episodio “La gita a Tindari” in cui i coniugi Griffo furono ritrovati morti mano nella mano. Tindari, città in provincia di Messina e il cui nome deriva dal re di Sparta, fa da sfondo a questo racconto. Importante base militare e colonia romana, subì anch’essa la dominazione degli Arabi, che distrussero tutto tranne il santuario dedicato alla Madonna Nera. Imperdibile è la spiaggia di Marinello.