La triste storia di Krysta Davis

Coppia fa nascere un bambino con una condizione celebrale fatale e poi dona i suoi organi per salvare altri bambini

La protagonista di questa storia è una ragazza di soli 23 anni, di nome Krysta Davis. Ha scoperto di essere incinta e come ogni donna, era al settimo cielo, finché a 18 settimane di gestazione, non ha ricevuto una brutta notizia. Il ginecologo aveva diagnosticato al bambino che aveva in grembo, un difetto neurologico fatale, riguardante la formazioni di alcune parti del cervello e del cranio, l’anencefalia.

Solitamente, quando un bambino nasce con questo difetto, sopravvivere soltanto per pochi minuti o al massimo per pochi giorni, una volta fuori dall’utero, ma l’angelo di questa giovane mamma, che lei decise di chiamare Rylei, riuscì a sopravvivere per più di una settimana e a lasciare le sue piccole impronte nel cuore di chiunque abbia avuto il tempo di conoscerlo.

Questo bambino non era stato il primo per la 23enne. Krysta aveva scoperto di essere incinta anche lo scorso 2017, ma aveva perso il suo bambino con un aborto spontaneo.

E quando ha scoperto che avrebbe perso anche Rylei, il suo cuore è andato in mille pezzi:

“Mi hanno telefonato per la mia ecografia. Hanno detto che c’era qualcosa di anormale e che sospettavano un difetto nel tubo neurale. Sospettavano la spina bifida. Sono andata subito dal medico ed ho notato che l’infermiera si comportava in modo strano. Dopo tanto tempo di attesa, mi dissero che non era la spina bifida ma era l’anencefalia.

 

Mi hanno detto che se avessi portato a termine la gravidanza, mio figlio non sarebbe sopravvissuto, ma avrei potuto donare gli altri suoi organi sani e salvare la vita ad altri bambini.

In quel momento ho capito che sarebbe stato esattamente ciò che avrei fatto. La mia bambina è nata il 24 dicembre del 2018, con un peso di 6 libbre e 19 pollici di lunghezza. Rylei è nata per lasciare un segno come piccolo eroe. Per le sue gravi condizioni, aveva una forza incredibile. Dopo il taglio del cordone ombelicale, l’hanno posata sul mio petto, pelle a pelle. La guardavo e piangevo. Era così perfetta e bella. Vedevo la sua testa, il suo tronco encefalico era esposto, ma non mi importava. Ne ero innamorata.

La mia bambina è morta una settimana dopo la sua nascita, la vigilia di Capodanno. Il medico mi disse che il fatto che fosse sopravvissut così a lungo, era un miracolo. Alla fine io e suo padre Derek, abbiamo accettato di donare le due metà del suo cuore ad altri due bambini e i suoi polmoni ad un istituto di ricerca e studi sull’anencefalia.

La sua vita è stata troppo breve, ma Rylei è stata in grado di portare tanto amore a me e a suo padre e ha salvato la vita di altri bambini”.