Mamma si sfoga sul bullismo, dopo che suo figlio Liam è entrato in depressione

Liam è stato vittima dei bulli per circa un anno e si è ritrovato a combattere contro la depressione

Il ragazzino che vedete nelle immagini di seguito, si chiama Liam. Ha sempre amato il calcio, andare in bicicletta e mangiare a più non posso, proprio come qualunque altro giovane della sua età. Improvvisamente, un giorno, è andato dalla sua mamma e le ha consegnato il suo cellulare, dicendole di non volerlo più. La donna si è subito preoccupata, poiché la cosa era molto strana, oggi con i social, ogni ragazzo all’inizio dell’adolescenza, non può fare a meno del proprio smartphone!

Dopo poco tempo da quell’episodio, sua mamma ha notato che Liam aveva smesso di andare in bicicletta e di andare a casa del suo migliore amico. Successivamente smise anche con gli allenamenti di calcio e non aveva più il suo solito appetito. “Era come se stesse man mano rinunciando alla sua vita. Ho provato a parlargli, a fargli domande, per capire se ci fosse qualcosa che non andava, ma era sempre chiuso e riservato”, ha raccontato sua madre.

Un giorno, Liam si rifiutò perfino di andare a scuola. A quel punto, sua madre, preoccupata, ma anche stufa, lo costrinse a sedersi e a dirle cosa stesse accadendo. “Le sue parole mi hanno spezzato il cuore. Ha iniziato a piangere e a dirmi cosa gli facevano a scuola. Mio figlio era vittima di perfidi bulli. Mi guardò negli occhi e mi disse: ‘succede ogni giorno mamma’. Il mio cuore si è spezzato. Come possono dei ragazzini delle medie tormentare così un loro compagno? Lo insultavano, lo picchiavano e lo costringevano a fare cose umilianti davanti a tutti, mentre veniva deriso. Lo minacciavano perfino di ucciderlo. La situazione andava avanti da circa un anno e io non me ne ero mai resa conto.

La prima cosa che ho fatto, è stato pregare. Poi ho contattato i genitori dei bulli che tormentavano il mio Liam, ma quest’ultimi si sono rifiutati di assumersi la responsabilità delle azioni dei loro figli e la scuola fece la stessa cosa. Liam è entrato in depressione e ha smesso di mangiare. Ho cercato in ogni modo di aiutare il mio bambino, ma senza rendermene conto, me lo sono ritrovato su un letto d’ospedale, attaccato ad un tubo per l’alimentazione e un monitor cardiaco. Uno psicologo si occupava di lui ogni giorno, gli avevano diagnosticato disturbi alimentari e depressione.

Ero lì, impotente, distrutta. Mi sentivo come se volessi salire su un tetto e gridare il mio dolore dall’alto. Alla fine l’ho fatto, ma non da un tetto, ho usato la più grande piattaforma che ho trovato: i social media. Le mie parole sono diventate virali, ho attirato l’attenzione di migliaia di persone. Le persone commentavano e condividevano la storia di Liam in tutto il mondo. C’è stata un’ondata di incoraggiamento e di esperienze condivise che mi hanno fatto capire che mio figlio non era l’unico in quella situazione e che il bullismo sta diventando una piaga. Tutti tifavano per lui e per me.

Dopo dieci lunghe e infernali settimane, ci hanno rimandato a casa. Un giorno Liam mi guardò e mi disse, voglio tornare alla mia scuola. Ero incredula. Tornò anche a giocare a calcio. Era sicuro di se, stufo e pronto ad affrontare il mondo.

La sua storia era stato un insegnamento per tutti, aveva mostrato l’importanza dell’essere gentili con il prossimo”.

Una storia molto significativa, Liam oggi è fonte d’ispirazione per il mondo intero ed un eroe per tutti quelli come lui, quotidiane vittime dei bulli.

Leggete anche: Bisogna dire stop al bullismo