Parità dei sessi presente anche nell’era primitiva

Un recente studio rovescia l'immagine che abbiamo del rapporto tra uomo e donna in epoca antica.

 

La donna soggiogata all’uomo, incapace e impossibilitata di prendere anche una sola decisione legata alla sua vita e alla vita famigliare? Se immaginate così la vita nell’età primitiva, ecco che un recente studio rovescia i preconcetti che ci sono stati inculcati fino a oggi: la questione della parità dei sessi non è storia recente, ma affonda le radici nella Preistoria.

Vita nell'era primitiva

Vita nell’era primitiva

Un team di antropologi della University College di Londra, infatti, ha scoperto che nelle comunità primitive di cacciatori e raccoglitori l’uomo e la donna avevano gli stessi diritti e le stesse possibilità di scegliere dove andare a vivere. Proprio questo concetto di pari opportunità avrebbe accompagnato l’evoluzione della società e dell’uomo fin dagli albori.

Lo studio, pubblicato su Science, è partito da un’osservazione: come mai le moderne comunità di raccoglitori e cacciatori sono composti da pochi individui che sono parenti? E’ insito nell’essere umano vivere vicino ai famigliari. Con una simulazione al computer si è scoperto che in una società dove uomini e donne hanno pari diritti di scelta sul luogo di abitazione, entrambi spingono per stare vicino ai propri famigliari. E quando non è possibile, ecco che la scelta ricade su un “territorio neutro“, lontano dai parenti di uno e dai parenti dell’altro.

Gli studiosi hanno vissuto per due anni in Congo e Filippine in villaggi di cacciatori e di raccoglitori, scoprendo che avere parenti in comunità vicine, ma non nella propria, è un’importante mossa strategica per invoglia a spostarsi, a mantenere i contatti tra i villaggi e a cooperare.