Perché si dice in bocca al lupo?

Ecco da dove nasce il detto di incoraggiamento e perché non dovremmo rispondere Crepi il lupo!

 

Quando dobbiamo augurare a una persona buona fortuna, siamo soliti usare delle frasi di rito che possono incoraggiare chi abbiamo di fronte in un momento particolare e delicato della sua vita. Tra i modi di dire più famosi c’è il classico “In bocca al lupo“, al quale tutti istintivamente rispondiamo con un “Crepi il lupo“… Che poi povero lupo, cosa ci avrà fatto di male? Oggi vi spieghiamo da dove nasce questo modo di dire e perché dovremmo semplicemente rispondere in un altro modo a chi rivolge a noi un in bocca al lupo.

In bocca al lupo!

In bocca al lupo!

Si crede che “In bocca al lupo” si riferisca al pericolo di diventare il pasto principale di un lupo: si crede anche che rispondendo augurandoci la morte del lupo stesso possiamo scampare a questa sfortuna e a quella che in realtà potrebbe capitare (un esame andato male, una visita medica che ci dà un esito inaspettato, un colloquio di lavoro che non finisce bene).

Sappiate che l’origine dell’augurio non fa riferimento al fatto che il lupo potrebbe mangiarci, ma alla tenera e dolce pratica di mamma lupo che per proteggere i suoi cuccioli dai pericoli incombenti, quando li sposta li tiene delicatamente tra i suoi denti. Niente di più amorevole, dunque, dal momento che è un augurio di rimanere salvi, sicuri, protetti come tra le braccia (o in questo caso i denti) della mamma, anche se è una mamma lupo.

Ecco perché non dovremmo rispondere Crepi il lupo, ma Grazie mille, perché in realtà chi ci sta di fronte ci sta augurando tutto il bene del mondo… Tutto il bene che una mamma, anche animale, può volere per il suo cucciolo: