La prima donna ministro italiana
Chi è stata la prima donna ministro in Italia?
Vi siete mai chiesti chi è stata la prima donna ministro italiana? In tempi in cui si parla di quote rosa e di parità di genere, sorge spontanea la domanda. Le donne hanno ottenuto il diritto al voto solamente nel 1946, dopo la seconda guerra mondiale e dopo la trasformazione del nostro paese da monarchia a repubblica. Quindi prima di allora nessuna donna aveva rivestito un ruolo così importante.
La prima donna ministro in Italia è stata Tina Anselmi. Politica e partigiana, è stata lei a rivestire per prima la carica di ministro donna della Repubblica Italiana. È stata infatti Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. Purtroppo è venuta a mancarenel 2016.
Biografia di Tina Anselmi
Tina Anselmi è nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo 1927 (ed è morta nella sua città natale il primo novembre del 2016). Nacque da una famiglia cattolica. Il padre era aiuto farmacista e socialista (venne perseguitato durante il fascismo). La madre aveva un’osteria con la nonna. Il 26 settembre 1944 i nazifascisti costrinsero gli studenti dell’Istituto Magistrale di Bassano del Grappa, tra cui Tina Anselmi, ad assistere all’impiccagione per rappresaglia di 31 prigionieri.
Da quel momento inizia a far parte della Resistenza, con il nome di battaglia di Gabriella, come staffetta della brigata Cesare Battisti. A fine 1944 si iscrisse anche alla Democrazia Cristiana, partecipando alla vita del partito. Dopo la seconda guerra mondiale prende la laurea in lettere e inizia a insegnare alle elementari.
In politica ha prima rivestito un ruolo importante nei sindacati, prima nella CGIL e poi nella CISL. È stata deputata dal 1968 al 1992. Sua la legge sulle pari opportunità. È stata tre volte sottosegretario al ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, mentre dal 29 luglio 1976 fu ministro del lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III. Prima donna ministro in Italia.