Quanti punti neri vedete in questa immagine?

Oggi vi proponiamo un bellissimo indovinello che potete condividere con gli amici sfidandoli. Quanti punti neri vedete in questa immagine?

Le illusioni ottiche piacciono a tutti. Perché ci piace metterci alla prova. E ci piace, soprattutto, sfidare i nostri amici, in prove sempre più particolare e avvincenti. Perché il nostro cervello, a volte, ci gioca davvero dei brutti scherzi. Con tutto quello che deve fare ogni giorno, spesso si perde i piccoli dettagli. Se vi chiediamo quanti punti neri vedete in questa immagine, voi cosa rispondereste?

quanti punti neri vedete

Fermati per un secondo a pensare. Ogni giorno agiamo come degli automi, facendo cose senza pensarci troppo. Perché sono di routine. Con tutte le conseguenze del caso. Però dobbiamo cercare di migliorare le cose e magari prestare più attenzione ai dettagli, a quei particolari che spesso ci sfuggono ma che, invece, possono essere fondamentali e molto preziosi.

L’illusione ottica che vi presentiamo oggi ci permette proprio di allenare il cervello a riconoscere e individuare, anche a prima vista, tutti quei piccoli dettagli che altrimenti ci potrebbero sfuggire. Un’illusione ottica che è un semplice schema geometrico. E la domanda è molto semplice: guardate bene l’immagine qui sopra e diteci quanti punti neri vedete.

quanti-punti-neri-vedete-in-questa-immagine

L’illusione è davvero impressionante ed è stata ideata dallo scienziato francese Jacques Nino nel 2000. È stata riproposta più volte da allora e sui social network e molto popolare.

Secondo gli scienziati, nell’immagine sono rappresentati 12 punti neri. Ma non tutti quanti sono in grado di visualizzare tutti i punti neri presente nell’immagine. In linea generale le persone si muovono in modo irregolare nell’immagine. Al posto di quelli che scompaiono, chissà per quale motivo, il nostro occhio vede dischi grigi che in realtà non esistono.

punti neri

Qual è la causa? La colpa è di un processo di inibizione laterale nella retina dell’occhio: quando alcuni fotorecettori sono stimolati dalla luce, possono essere interessati anche quelli vicini. E così finiamo per vedere cose che non esistono. O ignoriamo cosa che in realtà potrebbero essere ovvie.