“sedute spiritiche a scuola, le matite si muovevano da sole” e la preside chiama l’esorcista.

Circa un mese fa, in una scuola primaria di Reggio Calabria, la Telesio, è successo qualcosa che ha messo in allerta un insegnante che, entrando in classe, ha trovato alcuni alunni disposti in cerchio attorno ad un foglio con quattro quadranti e due matite incrociate con le scritte “yes”e “no”.

Si tratta di un gioco che si chiama Charlie Challenge ed è un gioco diventato virale grazie a you tube. Per molti questo è solo un gioco con un trucco da illusionisti abbastanza grossolano, per altri si tratta di un gioco satanico e quindi va fermato perchè pericoloso.

Attraverso il Charlie Challenge secondo qualcuno viene invocato lo spirito di Charlie, ovvero il Demonio, che in questo modo riesce a entrare nella vita dei ragazzi affascinati dall’occulto. Secondo quanto riporta un articolo del  corriere della sera, la dirigente scolastica dell’istituto, si sarebbe così preoccupata che avrebbe chiamato un esorcista e portato a scuola.

“Un incontro informativo e di prevenzione sui rischi della rete e delle nuove tecnologie”, ha dichiarato la preside, provando a minimizzare. Ma questa versione non è stata confermata dai partecipanti, che hanno poi parlato di un incontro sul satanismo, messe nere, fattucchiere e via dicendo.

Il corriere, ha anche ascoltato telefonicamente, Nunzio Di Stefano, assistente di don Piero Catalano, a sua volta discepolo del noto esperto di esoterismo don Gabriele Amorth. “La preside ci ha chiamati dicendo che una maestra era entrata in classe e aveva notato delle matite che si muovevano da sole.

Ci ha chiesto consiglio su cosa fare e come comportarsi. Così siamo andati a scuola e abbiamo parlato con le insegnanti e informato sui pericoli di questi riti satanici. Perché con il diavolo non si scherza”, ha spiegato il teologo.

La scuola calabrese, non sarebbe neanche nuova ad episodi del genere, alcune maestre, infatti, dicono di aver visto un bambino, fare un balzo da alcuni metri e anche in quel caso si diede la colpa al maligno. Quel bambino, stando ad alcune testimonianze, avrebbe poi seguito un percorso di liberazione presso un prete esorcista.