Tutti i giorni si fa la doccia nei bagni pubblici per un motivo preciso e non vuole che le figlie scoprano il segreto

Le proprie figlie non lo devono sapere: ma ecco perché si fa la doccia nei bagni pubblici

GMB Akash, è un fotoreporter che è riuscito a commuovere milioni di persone con un semplice post su Facebook, pubblicato qualche settimana fa. L’uomo ha raccontato la storia di una persona che lavora ininterrottamente ogni giorno, per garantire un istruzione alle sue figlie. L’uomo in questione non ha mai potuto frequentare una scuola.

“Non avevo mai detto alle mie figlie quale fosse la mia occupazione. No volevo si vergognassero di me. Quando la minore mi ha chiesto cosa facessi le ho risposto genericamente che avevo un lavoro. Prima di tornare a casa mi fermavo in qualche bagno pubblico per fare una doccia, in modo che le mie figlie non potessero capire da dove venivo. Volevo avere i soldi per poterle mandare a scuola”

“Voglio che la gente le rispetti e non le guardi dall’alto in basso come hanno fatto con me. In tanti mi hanno umiliato nel corso della vita. Ogni centesimo che sono riuscito a mettere da parte è stato destinato alla loro istruzione. Non mi sono mai comprato una maglietta nuova, ho sempre acquistato libri per loro. Voglio che siano rispettate. Io faccio le pulizie.Qualche giorno prima che mia figlia fosse ammessa all’università non aveva i soldi per permettermi la sua iscrizione. Mi ricordo di essermi messo in un angolo e di aver iniziato a piangere.”

Quel giorno non era riuscito a lavorare e nessuno dei miei colleghi si era avvicinato a me per chiedere come andasse. Mi sentivo di aver fallito, ero disperato. Non sapevo come affrontare mia figlia, quando mi avrebbe chiesto il denaro. Io sono nato povero e ho sempre pensato che a un povero non potesse capitare niente di buono.

Dopo il lavoro, tutti i miei colleghi erano venuti da me e mi avevano chiesto se potevo considerarli miei fratelli e prima ancora che potessi rispondere mi avevano offerto quello che avevano guadagnato per quel giorno. Quando ho detto che non potevo accettare mi hanno detto che avrebbero preferito patire la fame pur di sapere nostra figlia all’università. Non sapevo cosa altro dire.

Ma quel giorno sono tornato a casa vestendo ancora i miei abiti delle pulizie. Presto mia figlia conseguirà la laurea. Le mie figlie vorrebbero che non lavorassi, una di loro ha un lavoro part-time e le altre tre fanno ripetizioni. Lei mi accompagna sempre al lavoro e porta qualcosa da mangiare a me e ai miei colleghi.

E loro chiedono sempre a mia figlia perché lo faccia e questa è la sua risposta: ‘Avete avuto fame per un giorno per permettermi di essere quello che sono oggi. Pregate perché possa portarvi ogni giorno qualcosa da mangiare’. E oggi io non mi sento più povero. Come potrei con delle figlie così!”.