TRIESTE – Nadia Toffa, la famosa conduttrice del programma “Le Iene”, trovata in albergo in condizione disperate.
AGGIORNAMENTO SULLE CONDIZIONI DI NADIA TOFFA: dopo le prime cure salvavita ricevute all’ospedale di Trieste, Nadia è stata trasferita al San Raffaele di Milano. Il trasferimento è avvenuto tramite elisoccorso. A quanto sembra, è stata colpita da una patologia cerebrale. Adesso si trova in sala rianimazione ma purtroppo le sue condizioni restano gravissime anche se stazionarie.
Ieri:
Gravissimo malore per la conduttrice-inviata de “Le iene” Nadia Toffa, mentre alloggiava in un noto albergo di Trieste. La donna è stata immediatamente soccorsa e ricoverata d’urgenza all’ ospedale Cattinara, dove si trova nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata e in condizioni molto gravi.
”La nota inviata della trasmissione televisiva di Mediaset, 38 anni, si è sentita male intorno alle 13.45 di oggi, sabato 2 dicembre, mentre si trovava nella sua camera d’albergo in un hotel della centralissima via Oriani di Trieste.
Non sono al momento noti i motivi per i quali Toffa si trovasse a Trieste, città alla quale in passato ha dedicato diversi servizi televisivi, soprattutto in merito alla Ferriera di Servola”. ”Secondo le prime indiscrezioni, le sue condizioni sarebbero molto gravi. Toffa è attualmente ricoverata nel reparto di Terapia intensiva.
La prognosi dei medici è riservata”. Questo è quanto riporta il quotidiano “Il piccolo”. La celebre Iena arriva al successo, dopo anni di gavetta, nel 2009 proprio con il programma di Italia uno.
Tra i suoi servizi più celebri, vi sono quelli su presunte truffe compiute da farmacie, ai danni del servizio sanitario nazionale, durato diversi mesi dove lei finisce a processo per “diffamazione”. Si è occupata della proliferazione delle sale slot e sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra.
Il 21 novembre 2017 , sempre affiancata da Paolo Calabresi e Giulio Golia, conduce un servizio privo di fondamento su di un presunto pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto nel laboratorio del Gran Sasso, servizio smentito dal mondo accademico e da altre fonti.