Un’importante lezione per la vita
Ignora sua madre fino alla sua morte. Poi guarda la sua bara e capisce qualcosa, che prima non gli era mai stato chiaro. Marc ha deciso di lasciarci una lezione. Probabilmente ne dovremmo fare tesoro... <3
Una delle fasi più difficili per un genitori è l’adolescenza. I figli passano periodi in cui sono ribelli, testardi e capirli risulta davvero difficile. Sembra proprio che lo facciano apposta a disubbidire ai propri genitori e a fare tutto il contrario di ciò che gli viene richiesto! La storia che vogliamo raccontarvi oggi, è stata personalmente raccontata da un famoso allenatore ed ex wrestler professionista e pugile dilettante, Marc Mero, conosciuto anche con il nome “Johnny B. Badd”.
Ciò che voleva provare a fare, era di entrare nei cuori dei suoi allievi. Quel giorno decise, quindi, di raccontare loro il suo rapporto con la sua defunta mamma.
Raccontarlo davanti ad un pubblico, con le lacrime agli occhi, non è stato facile per Marc, ma la sua storia si è poi diffusa in ogni parte del mondo, diventando un segno di ispirazioni tra i giovani e i loro problemi di bullismo.
Marc ha raccontato che sua madre lo ha sempre sostenuto e si è sempre dimostrata entusiasta, forse un po’ troppo, davanti alla gente. Questa cosa l’ha sempre imbarazzato. Quando lei provava a controllarlo o ad intromettersi su qualcosa che riguardava la sua vita, lui si infuriava. Come ogni genitore, sua madre voleva solo il meglio per lui, ma Marc, come un comune adolescente, pensava sempre che voleva impicciarsi e che era sospettosa nei suoi confronti.
Ha sempre pensato che credeva che lui fosse troppo immaturo e irresponsabile per farcela da solo, come atleta. La donna voleva partecipare alla sua vita, ma per Marc, invece, era come se volesse prenderne il controllo.
Poi, durante il tour di wrestling in Giappone, gli arrivò l’orribile telefonata: sua madre era morta.
“Ho gettato a terra il telefono e sono corso fuori dalla mia camera d’albergo. Ho preso l’ascensore per l’ingresso. Quando le porte si sono aperte, sono semplicemente corso fuori in mezzo a Hiroshima, in Giappone”, racconta trattenendo le lacrime. “Ricordo di aver guardato in alto e di aver detto: mamma, mi dispiace tanto”.
“Per me era facile pensare solo allo sport e ai soldi. Non mi sono mai fermato, nemmeno un minuto, per mostrare apprezzamento verso le persone che mi hanno amato e sostenuto di più: la mia famiglia”.
“Vi sto parlando dell’improvvisa ed inaspettata morte di mia madre, per farvi capire il vero scopo della vita e l’importanza dei vostri cari, ma anche quanto velocemente possono essere portati via da voi”.
“Da allora, da quando ho guardato la sua bara, io non vivo più nel tempo, vivo nel momento. Non è quello che hai in tasca che conta; è ciò che nel tuo cuore che conta davvero. L’amore è solo una parola, fino a quando qualcuno arriva e gli dà significato”.