Vanity Fair si scusa per la gaffe su Facebook: foto di Aleppo o di montagna?

Il sondaggio che ha sollevato l'indignazione del web.

Piccola svista per la pagina Facebok di Vanity Fair: il suo sondaggio su quale foto di copertina usare per Natale, se quella del Cervino o quella dei profughi di Aleppo, ha scatenato l’indignazione del web. Che a dire il vero è sempre facile da scatenare. Sulla pagina sono piovuti insulti di ogni tipo contro il giornale, il direttore e il photo editor, insulti e ingiurie scritte proprio da quelle persone così sensibili che cinque secondi prima si erano indignate. Incredibile la capacità della mente umana di essere turbata dall’apparente insensibilità di una persona e poi due secondi dopo di scrivere commenti incredibilmente insensibili contro quella persona.
La foto del Cervino di Vanity Fair

La foto del Cervino di Vanity Fair

Non appena è stato pubblicato il sondaggio che diceva “Vi chiediamo di scegliere tra una tragica immagine della fuga da Aleppo e uno splendido scatto del monte Cervino, non solo sono arrivati Like alle due diverse foto, ma anche critiche e insulti per l’accostamento delle due immagini. La cosa è poi peggiorata quando Selvaggia Lucarelli ha segnalato la cosa sulla sua pagina.

La foto di Aleppo di Vanity Fair

La foto di Aleppo di Vanity Fair

A quel punto il direttore di Vanity Fair Luca Dini si è scusato pubblicamente e la stessa cosa ha fatto il photo editor Andrea Annaratone che aveva accostato le due foto. Anzi, Andrea Annaratone ha spiegato il perché della scelta, che nulla aveva a che fare con una sua presunta insensibilità, anzi. Questo è il post delle scuse:

Il suo scopo era quello di far scegliere alle persone la foto di Aleppo, come emblema dell’umanità e dell’amore paterno e della famiglia, soprattutto in vista delle feste di Natale. E aveva deciso di accostare la foto del Cervino in quanto era sì un’immagine bella, ma senza essere ridicola , una foto che fosse il più neutra possibile e agli antipodi della guerra. Proprio perché era convinto che la gente avrebbe scelto Aleppo. Solo che la gente ha interpretato tutto al contrario.

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Il messaggio non è stato capito dai leoni da tastiera che si sono subito scatenati. Luca Dini nel post di scuse ha così spiegato: “Vi ho detto che era stato fatto in assoluta buona fede e di questo non ho mai minimamente dubitato. Vi ho detto che non l’avrei tolto, perché nascondere gli errori è troppo comodo. Vi ho detto che era mio dovere chiedervi scusa. Non ho certo cambiato idea e confermo il mio appello alla vostra comprensione”.

Foto: Vanity Fair, Facebook