Violenza sulle donne: quando i media sono contro di loro e da vittime diventano carnefici.

Che cosa è in realtà la violenza sulle donne? La risposta racchiude diverse sfaccettature, uno schiaffo,in insulto, uno stupro, un pugno e un femminicidio. Ma non è solo questo. La violenza contro le donne è anche una questione di mentalità, una mentalità che porta le persone a pensare che, certi comportamenti, siano tutto sommato giustificate e giustificabili.

Molte volte il caso di stupro, la condanna che avviene nei confronti dello stupratore, è pressochè unanime, in caso di molestie e abusi sessuali questa condanna sociale, non sia poi così corale, ma anzi la vittima di solito viene analizzata, nonché infine scambiata per carnefice.

Si è visto molto bene negli ultimi mesi, complice il caso Weinstein. Quest’ultimo, ha abusato per anni di giovani attrici, in molti sapevano, ma nessuno osava mettersi contro il terzo più potente produttore cinematografico del mondo. Alla fine però, qualcuna ha parlato, e con effetto domino, si sono scoperti centinaia di casi dove l’uomo, abusava delle attrici, sopratutto di quelle alle prime armi.

Allo stesso modo anche in Italia dopo il caso Asia Argento, si è cominciato a parlare molto delle molestie sessuali che da tempo regnano incontrastate in casa nostra. Le reazioni però, non sono state come quelle Statunitensi, Molte ragazze che hanno denunciato, molte volte sono state derise, sbeffeggiate anche da media e spettatori.

Come al solito, la vittima è stata trasformata in carnefice, carnefice perché ha trovato il coraggio di parlare apertamente di quello che tutti sapevano ma di cui nessuno aveva voglia di parlare.

Le vittime sono diventate incredibilmente colpevoli, come dimostra il caso Fausto Brizzi, dove 15 donne che hanno denunciato, sono state ridicolizzate e maltrattate dai media.

Hanno denunciato troppo tardi”, dicono molti. “Colpa loro che hanno accettato di fare un provino in casa”, hanno dichiarato altri. “E che sarà mai, al massimo ci avrà provato. Potevano rifiutare”.

Pochissime invece, le persone che hanno mostrato solidarietà a queste donne, nessuno in effetti, ha dichiarato che spesso, non è la donna a dover rifiutare una molestia o un abuso di potere, ma è l’uomo che deve finalmente imparare che non tutto gli è concesso.

Il volerci provare con una donna che piace non permette a chicchessia di schiaffarle la lingua in bocca a sorpresa, di palpeggiarla contro la sua volontà o di farle la mano morta.