L’indipendenza passa per il “girlpower” del tubo catodico

L’educazione al femminismo attraverso le eroine della tv

 

Articolo scritto da Alice Nember del blog Te lo Dice Patalice
Tu fammi un solo esempio di una che conosciamo alla quale è andata bene.
“Vuoi un esempio? Vuoi che ti faccia un nome? Vuoi che ti dica un nome insomma, uno qualunque.”
Sì, uno. Me ne basta uno.
Dio, che ossessione sono i nomi… quel gran culo di Cenerentola!

…e se, a parlarne, è Pretty [SempreSiaLodata] Woman, chi siamo noi per opinare ?!

Cenerentola.

cenerentola

Cenerentola, talento allo stato puro.

La donna delle favole.
Quella che, partendo da zero, coperta di stracci e cenere, arriva, non solo ad accaparrarsi il Principe Azzurro [senza nome, senza un’identità propria, senza problematiche… ], ma anche a indossare il vestito più sberluccicoso del regno, con le scarpe più famose della storia ai piedi, quelle che, a decenni di distanza, hanno permesso di vendere magliette su magliette, con scritto che Cenerentola è la prova che un paio di scarpe possono cambiarti la vita.

Donna delle favole, dicevamo, perché, con sorrisi e gentilezze, aiutata da topini e micro pennuti, prova certa del suo animo animalista, ergo nobile, ottiene un bel manzo impomatato, un castello di tutto rispetto e la rivalsa su una famiglia acquisita, a dir poco pessima.
E tutto questo senza manco un limone o una palpatina, pre nozze… talento allo stato puro!
Un baluardo d’ispirazione per tutte, insomma, la prova che, chi sogna e spera veramente, dimentica il presente, un giorno realtà diverrà… obiettivo raggiunto…

MA DE CHEEEE?!

Ma signori e signore non scherziamo!
Lo sappiamo da un po’ che essere brave e buone davvero non ci porterà ad avere il lavoro che vogliamo, con lo stipendio che meritiamo, accanto all’uomo che sogniamo. E poi, non siamo più neppure tanto convinte che due cuori e una capanna + tanti bambini scalpitanti = felicità.
Ergo, l’idea di eleggerla a musa mi pare, quanto meno azzardata…

Vi ricordate Carrie, mentre legge Cenerentola a Lily, la figlia di Charlotte?
«Tu lo sai che questa è solo una favola, vero? Le cose non vanno sempre così nella vita reale. Penso che tu lo debba sapere adesso».
«Ancora», risponde comunque la bimba.
«Ecco un’altra predestinata», chiosa la bionda dai tacchi affilati.

Ecco, la mia visione della vita è molto più similare a questa.
Forse è colpa delle mie eroine di cartoni animati e telefilm preferite, che mi hanno resa come sono: cinica, repellente alla dipendenza da relazione malata, indipendente e un [bel] po’ stronza.

Margot o Fujiko

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Margot, quando il fine giustifica i mezzi.

La mora dal fisico intemperante, tallone d’Achille del ladro Lupin, che non riesce a non essere un bambolotto imbecille al suo cospetto.
E lei che fa? Se ne approfitta!
Infida e maliarda come nessuna, sa dove affondare il colpo e che armi usare per assestarlo…
Il fine giustifica i mezzi. Sempre e comunque…

Lady Oscar

Lady-Oscar

Lady Oscar, paladina della giustizia

La rosa bianca di Versailles, la figlia femmina che il padre cresce come un uomo, ci insegna la forza che possiamo e dobbiamo avere.
Soggiogata da niente e nessuno, gli uomini si innamorano della sua forza aggraziata, le donne della sua bellezza senza sesso.
In un turbinio di baionette e guerre, la biondissima comandante delle guardie reali prima lotta per il re e poi, per amore dell’amico di sempre, ripiega le sue capacità da soldato, mettendole al servizio della rivoluzione.
Dateci una spada, sapremo proteggere il mondo.

Cristina Yang

yang

La dottoressa Yang. Un mito.

Se la protagonista dai capelli fluenti e gli occhioni a cerbiatto è e sarà sempre e solo Meredith Gray, la Yang è quella donna davanti alla quale un inchino è poco. Determinata e arrivista, ha uno scopo: diventare il miglior cardiochirurgo del mondo.
Cosa è disposta a sacrificare? Praticamente TUTTO: la maternità [due volte], l’amore della sua vita [una/due], un posto fisso certo, la vicinanza della “sua persona”… tutto!
Fredda e calcolatrice?
…probabilmente…
Ma una lezione da vincitrice
…sicuro!

Jessica Fletcher

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Jessica Fletcher, mai perdere il rossetto.

Beh, al di là della longevità, meravigliosamente portata, quello che la contraddistingue dalla massa è che, nonostante sia più vicina che mai alla nonnina dell’Ace, si prodiga per una comunità perennemente vessata dagli omicidi più disparati, traendola in salvo!
Ha insegnato a generazioni e generazioni che una donna, seppur over, può combattere la criminalità senza perdere aplomb e rossetto.

Samantha Jones

Jones

Samantha Jones, con lei non servono parole.

E’ vero, Carrie ci ha fatto sospirare tra amore e un guardaroba da mille e una notte, ma chi ci ha insegnato che la donna non è più il sesso debole è indiscutibilmente la mitica Samantha. Panterona non certo bambina, parla di tutto senza girare intorno a nulla: dal pelo bianco, e non si tratta di capelli, alla soddisfazione che possono dare le perle, e non al collo.
La rivoluzione sessuale che Erica Jung aveva profilato nei suoi romanzi è nulla al confronto di quello che questo donnino ci ha inculcato!