Danilo, il bimbo Down rifiutato da un centro estivo: che faresti se fosse tuo figlio?

Come reagiresti al posto di un papà che si sente dire che suo figlio non può essere accolto perché "ingestibile"?

(sottofondo musicale “Come sei veramente” – Giovanni Allevi)

Il piccolo Danilo
Il piccolo Danilo

Quando la scorsa settimana la redazione di Bigodino.it mi ha inviato la mail che raccontava l’accaduto, l’ho letta di sera, dopo un’altra giornata estenuante nella quale non avevo fatto altro che portare avanti e indietro mia figlia per ogni dove; Accademia S. Cecilia-scuola-piscina.

Quando ho letto tutto quello che era successo, mi sono resa conto che tutto quello che aveva fatto mia figlia quel giorno per me era cosa naturale. Come camminare. Come respirare.

Ero in salotto e mi sono resa conto che tutta la naturalezza con cui io e mia figlia affrontiamo la vita, alcune persone se la devono ancora guadagnare, perché non è facile e perché esiste ancora gente che ragiona con il femore (per non dire altro), invece che con il cervello.

Sparo la notizia in breve: la scorsa settimana un papà porta in un centro estivo suo figlio Danilo, un bimbo down; il papà chiede se c’è qualche problema, perché il papà non è scemo, sa che suo figlio è particolare e forse ha bisogno di un po’ più di attenzioni, ma gli viene comunicato che tutto sarà sotto controllo.

Il pomeriggio torna. Il responsabile dice che Danilo “non è gestibile”;
da qui la faccenda diventa allucinante:

1)c’è poco personale? Io, padre, sono disposto a pagare PERSONALMENTE a parte un ragazzo che possa gestire esclusivamente Danilo.

Risposta: NO

2) io me ne devo andare perché ti vergogni di mio figlio e hai paura che le altre famiglie possano non venire più al centro estivo? Almeno questo giorno non me lo farai pagare visto che l’errore di valutazione è stato fatto da te e non da me.

Risposta: e invece paghi tutti e 15 euro e te ne vai.

Allora. voglio fare tre piccole considerazioni. E poi me ne sto zitta altrimenti potrei esagerare.

Primo.
Al responsabile del centro e a tutti coloro che lavorano lì con lui e ancora non si sono licenziati dopo questo affronto.

Non vi rendete conto che lì dentro voi non state tenendo dei soprammobili? Non vi rendete conto che con questo gesto voi non avete creato un ambiente calmo senza Danilo, ma avete solo alimentato una assurda distanza che i bambini non conoscono e che creiamo soltanto noi adulti con questi atteggiamenti?
Danilo è gestibilissimo. Io ho lavorato e studiato con ragazzi Down, sono persone meravigliose, sensibili e generose; sono un ottimo esempio per i bambini perché non hanno filtri e non creano gruppi come spesso i ragazzini tra i sei e dieci anni fanno. Con una sola persona, neanche pagata da voi, Danilo avrebbe potuto regalare la sua gioia. Dov’è la diversità? Dov’è la fatica? Dove sono il vostro cuore la vostra intelligenza, la vostra responsabilità? Voi così non siete altro che macchine per soldi e state facendo soldi a discapito di bambini. Di Danilo.

Secondo.
Alle famiglie di tutti gli altri bambini.

La notizia è esplosa; avete avuto sufficiente tempo per riflettere e togliere da quel manicomio emozionale i vostri figli. Perché se così non fosse, non vi state rendendo conto di come queste persone vi stanno solo prendendo in giro. Perché usano i vostri figli unicamente a scopo di lucro, perché a loro non interessa creare esperienze per i vostri figli, basta che cantano due canzoncine, si fanno due girotondi e quando ve li riportano all’uscita si ricordino del nome di vostro figlio; carezza sulla guancia, bacio in fronte e poi via a contare quanti soldi quel giorno hanno guadagnato.
Perché se rifiutano un bimbo come Danilo, secondo voi cosa stanno trasmettendo ai vostri figli? E se voi continuate a portarli lì dentro, cosa trasmettete a loro? Attenzione, perché anche il minimo comportamento può plasmare un bambino, vostro figlio. Poi se vi esce pieno di pregiudizi, non dite che non vi avevo avvisato.

Bimbi che giocano - Foto: Enrico Strocchi via Flickr
Bimbi che giocano – Foto: Enrico Strocchi via Flickr

Terzo:
A Danilo.

Quando ho letto che salutavi i tuoi amici urlando “ci vediamo domani” mi si è stretto il cuore. Dolce Danilo, tutti abbiamo preso e prenderemo batoste, ma sono sicura che con un papà guerriero come il tuo lotterete tanto e vincerete, e forse la tua vita tu non la sprecherai mai, come invece molte persone “normali” fanno. Urla sempre con i tuoi genitori cosa c’è che non va, fallo e noi saremo sempre qui a sostenerti e a capire quanto spesso buttiamo via cose che invece sono preziose, come l’amicizia, come tutti i sentimenti che tu, io e tutto il mondo ha nel cuore in EGUAL MISURA.

Crescerai e sarai una persona fantastica, non dimenticare mai che tutto ciò che riceverai dalla vita ti verrà regalato in primis dalla tua famiglia. Amala, è la cosa più importante, è il tuo scudo, con loro sconfiggerai tutto e tutti. Noi siamo qui, ti sosteniamo, come sosteniamo tutti gli altri ragazzi, down o no.

Ricorda: non sei diverso. Sei speciale.