Un locale bandisce i passeggini: l'opinione controcorrente di una mamma

Nasce un erede, quale sarà il rischio più grande? La smagliatura inestricabile? No. Il licenziamento dalla multinazionale tanto sudata? No. Cosa? Il Figliocentrismo.

(sottofondo musicale:” Don’t Be Cruel_Elvis Presley)

Allora. Sì, lo so, inizio sempre con “allora”, però questa volta non è per essere simpatica e carina, è per puntualizzare una polemica che sta entrando nella categoria “quando la pigrizia diventa ignoranza: top five 2014”.

Sarò breve. Perché quando mi cascano le braccia ho veramente poche parole, e lo sapete che questo accade molto di raro.

Succede che qualche giorno fa cercavo di addormentarmi discutendo con il mio computer su quale notizia scema potesse farmi da sonnifero, quando mi imbatto in una notizia il cui titolo obiettivamente era bello interessante. Tipo cinque Redbull messe insieme. Si parlava di un locale di Roma dove mamme con i passeggini non potevano entrare, leggo allora tutto il pezzo, credo scritto da un qualunque scrittore di chiara e alta testata giornalistica. La cosa mi puzzava. Non capivo. Sotto ovviamente commenti di femmine allibite, infastidite, direi sull’orlo della pesantezza massima, ovviamente tutte contro il suddetto locale.

Vado a dormire col dubbio.

Perché io non ero così incavolata come le altre mamme? Perché non mi disturbava affatto che un locale non facesse entrare passeggini all’interno delle proprie mura?! Eppure sono madre anche io!
Il giorno dopo continuo a leggere che la notiziona aveva ufficialmente creato scandalo ad alti livelli, tanto che un noto festival romano dedicato a noi mamme sul proprio profilo minacciava di fare corazza contro “questo scandalo sociale”.

E io ancora non capivo perché la questione proprio non mi sfiorasse neanche di striscio.

Però, come mio nonno mi ha insegnato, sono andata un pochino più a fondo, semplicemente facendo una cosa, scrivendo una semplicissima mail di spiegazione al proprietario del locale. Come ho fatto? Ho cercato il nome su Facebook e da lì ho scritto 5 domande.

Sapete cosa è successo?

– Mi hanno gentilmente risposto immediatamente.

– Mi hanno detto che il locale preso in discussione dalla sopracitata testata non è il locale che “proibisce” l’entrata ai passeggini.

– Il luogo imputato quindi non è una semplice panineria, bensì un locale stile proibizionismo: bisogna avere la parola d’ordine per entrare, vengono serviti esclusivamente, o quasi, alcolici, è piccolo e molto intimo. (Non sono mai stata in questo specifico, ma in altri dove ho passato serate carinissime dove si poteva addirittura fumare).

portereste vostro figlio qui?
portereste vostro figlio qui?

– Il luogo imputato fa parte di una realtà che esiste già da tempo anche in altre città d’Europa, anche lì è vietata l’entrata ai bambini.

– Il luogo imputato vieta l’entrata ai passeggini ESCLUSIVAMENTE dalle 20.00 in poi.

Questo mi hanno scritto. Se qualcuna di queste madri isteriche si fosse informata meglio, avrebbe forse ribaltato la propria opinione. Perché sinceramente io col cacchio che faccio entrare mia figlia di sette anni in locali del genere, in orari del genere, rischiando di far annoiare una bimba e infastidire le altre persone.

non vedo bambini
non vedo bambini

Ma porca miseria, ma perché bisogna portarsi i figli sempre appiccicati alle chiappe?

Io ho partorito a 24 anni, dopo tre mesi ho ricominciato ad uscire, a fare le sei di mattina se potevo, a tirarmi il latte se rimanevo fuori per più di quattro ore, ho fatto i salti mortali per cenare con amici, per andare ai loro compleanni senza Margherita, non ho mai avuto nonni a disposizione H24, non c’ho mai una lira, però ci si organizza!

I figli devono fare i figli e le madri, se vogliono bersi qualcosa in compagnia di amiche dopo le nove, devono smettere di fare le madri e ricordarsi che rimangono ancora donne.

divertirsi parte prima
divertirsi parte prima

Non potete permettervi una babysitter per due ore?! Perfetto, non uscite oppure aprite il vostro bellissimo computer da duemila euro e cercate un luogo più accogliente e consono sia per i nanetti che per voi, per le vostre amiche, continuando a tenere in considerazione che i bambini danno fastidio e non possono avere il passepartout per qualsiasi locale nel mondo! È pieno zeppo internet, ve lo giuro, zeppo per cui anche se un locale non vi fa entrare con le vostre quattro ruotine motrici, ma state calme! E comunque Roma di certo non è un buco di 35 anime e 2 locali; qualcosa da fare si trova, sempre.

Rovinare la reputazione di un locale solo perché un titolo vi attira senza approfondire, non mi sembra un’azione intelligentissima.

Come la mettiamo ora che avete scoperto che la madre in questione voleva portare suo figlio dopo le otto in un locale scuro e prettamente da adulti?

Ripeto ancora una volta che l’entrata è vietata solo durante la sera, e che c’entrano quindi i ragazzini di sera in un posto del genere?!

divertirsi parte seconda
divertirsi parte seconda

A mio avviso i bambini, sapete anche dove non dovrebbero stare?!

– Ai matrimoni: se lascio i miei tacchi da 200 euro sotto al tavolo per andare a bellare, 99 volte su 100 li ritrovo rotti o scarabocchiati.

– Nelle trattorie: se voglio mangiare fritti e parlare col mio migliore amico delle mie ultime vicissitudini sentimentali e ho un ragazzino accanto, ecco che ho sprecato una cena, perché manco una parolaccia sfoga-ansia posso dire.

– Dentro i negozi: ma secondo voi riuscite a scegliere un vestito col nanetto dentro il passeggino che paonazzo urla, scalcia e magari spacca qualcosa?

Cerchiamo di non diventare persone figliocentriche e avere ancora un minimo di raziocinio.

Si può fare tutto con e senza figli. E se in una settimana uscite più senza che con, pace, tanto i figli sono per sempre, i locali, se continuiamo a boicottarli come pecore, no.

Amen.
E soprattutto relax, sorelle.