Avere un bambino mette alla prova la tua realzione

Mi sono sempre domandata e naturalmente non mai trovato una risposta, perché le coppie di oggi non durano come una volta. Sono così pochi quelli che riescono a conservare l’amore e a invecchiare insieme… una tristezza infinita. E’ vero che i ragazzi di oggi non amano sposarsi, quindi iniziano la loro vita insieme senza firmare quel pezzo di carta che li vincola l’uno all’altro. Magari questo contribuisce… ma è una cosa è certa, il momento di crisi arriva sempre dopo la nascita di un bambino. Ma come, un bambino non dovrebbe unire? No! E vi spieghiamo perché…

Fare un figlio è facile ma prendersi cura di lui, educarlo, mantenerlo, è tutta un’altra storia. Immaginiamo una favola, un bambino, una famiglia perfetta, ma poi arrivano i primi problemi.  Io credo che sia un po’ come un modo di mettere alla prova la coppia, se questo momento di crisi si supera, avete vinto! Non sempre un uomo capisce cosa significa il post parto, e con questo non stiamo assolutamente dicendo che sia colpa dell’uomo. Ma immaginate una neo-mamma che non dorme, stanca, con un bambino 24 ore su 24, che la maggior parte delle volte non capisce perché il bambino stia piangendo e ci impiega un’ora per calmarlo e non appena lo mette a dormire e crede di poter pulire o magari farsi una doccia, si risveglia.

Brutte, grasse, gli ormoni ancora a 1000, lo stress dell’allattamento, la gente sempre intorno… tutti che ti dicono come fare, casa va bene e cosa no, la suocera che non si sa perché ma risulta sempre pesante… come si fa a stare sempre di buon umore? E tutto ciò viene visto come una cosa senza importanza. Il compagno se ne sta sul divano a sgranocchiare uno snack e magari guardare la tv mentre la mamma gli prepara il pranzo con il figlio in braccio, combattendo con quella dolorosa tendinite che gli è venuta a causa di sorreggere il continuo peso.

 

La sera i papà, dopo una giornata lavorativa, stanco, torna a casa e trova una moglie esaurita, stressata che lo prega di tenere il bambino per 5 minuti, il tempo di una doccia veloce. Lo mette con se sul divano e gli da gli oggetti più pericolosi della casa.. nel frattempo dal bagno ogni secondo: “attento, non fare quello con lui in braccio, può cadere.” “Si sta?” “E’ tutto ok?”. Poi arriva la notte… “vai tu ti prego sono esausta”, “io domani devo lavorare”, “lascialo piangere non succede nulla”, “stai scherzando?”, “non mi aiuti, non fai il padre”, “mia madre dice che…”, “di a tua madre di chiudere la bocca”. Conoscete queste frasi non è vero? A volte il primo figlio si supera ed arriva il secondo, poi il terzo ed è sempre peggio. Nessuno vi aveva avvertito vero? Nessuno vi aveva detto di questo lato dell’essere genitori. Nessuno vi aveva messo al corrente di quanto sarebbe stato difficile, preoccupante, di quanta energia avreste speso, nessuno vi aveva detto che non avreste avuto nemmeno il tempo per radervi, almeno che qualcuno non vi aiuti.

Arriva la sera, finalmente è crollato, ti sdrai sul letto, la tua schiena è a pezzi. Tu marito (o il tuo compagno) si sdraia accanto a te e mentre ti aspetti un “ehi, com’è andata la giornata”, lui accende la tv o si mette a giocare con il cellulare, magari su Facebook. Poi ti guarda e ti dice: “hai letto il post che ho condiviso oggi?” Grrrrr: “no amore… non ho avuto tempo… tu invece hai fatto ciò che ti ho chiesto?” “Cosa mi hai chiesto?” e parte il litigio…

Credo che in un certo senso, dopo la nascita di un figlio, per una mamma esiste solo lui. Non le interessa uscire, divertirsi, quando deve andare a qualsiasi parte o comprare qualsiasi cosa, prima si assicura che vada bene per suo figlio, che l’ambiente sia ok, che possa mangiare ciò che c’è, che non sia troppo freddo… quando gli compra un gioco si assicura che non ci sia nemmeno una piccola parte che possa staccarsi. Cambia il suo stile di vita, di vestirsi ( cerca di non farsi giudicare), le abitudini, le priorità… mentre per un papà queste cose vengono dopo o in alcuni casi non vengono mai. Ma non perché si è cattivi papà, non fraintendetemi ma è così. Per loro una cena con gli amici è importante, loro non pensano che tiri vento e che il bambino possa ammalarsi se non lo coprono, non pensano che quella piccola pallina del gioco la possa ingoiare. Non pensano che una giornata intera in un posto lontano possa stressare il bambino e che mentre voi lo rincorrerete tutto il giorno, lui se ne starà seduto, a farsi una birra con il resto del gruppo.

E crediamo che non gli importi nulla della famiglia, che sia colpa di sua madre, perché lo ha cresciuto così. Che è immaturo, si litiga ogni giorno e alla fine si decide di dire stop. E ci ritroviamo sole, tristi a guardare nostro figlio e a chiedergli perdono. Non dormiamo e passiamo la notte a farci domande a controllare gli accessi su Whatsapp o se è attivo su Facebook. Certo ci sono anche situazioni più gravi per una coppia si separa ma se posso lasciarvi il mio parere è quello di cercare di mantenere sempre un buon rapporto. Farsi la guerra è solo un male per i figli. Io credo che tutto passi, anche l’amore e che non è mai tardi per rifarsi una vita. Non è giusto vivere nell’infelicità e sopportare, per entrambi. La felicità di un figlio è ciò che conta di più.

Sapete io cosa provo a fare quando mi prende la voglia di piangere, di urlare o di esplodere? Rido… inizio a ridere, ripenso alle cose positive… ai ricordi felici… la chiamo sopravvivenza. Vi ritrovate in queste situazioni? Vi accadono?