Se date ai vostri figli uno smartphone, è come se gli state dando un grammo di cocaina

A rendere i bambini intelligenti non sono tablet, smartphone o pc ma, contro ogni aspettativa, è davvero fondamentale il tempo che passano all’aria aperta. Non siamo noi a dirlo, ma la realtà è già sotto gli occhi di tutti.

Oggi viviamo in una condizione molto diversa da quella in cui hanno vissuto l’infanzia i nostri nonni: la società era fatta di giochi con i coetanei nelle strade, nelle piazze o cortili. Le mamme dovevano venire a prendere i figli e trascinarli a forza dentro casa! Ora è l’esatto contrario: la società è telematica, dobbiamo prendere i nostri figli e trascinarli a giocare fuori! Non diamo però tutta la colpa alla tecnologia! La società  ci spinge a vivere una vita sempre più frenetica,  i genitori hanno tanti impegni e sempre meno tempo da condividere con i loro figli. Il motto di molti è: “la qualità vale più della quantità” ma è solo un modo per togliersi di dosso i sensi di colpa. Non trovate?

Secondo la dottoressa Mandy Saligari, a capo della famosa clinica di riabilitazione Harley Street Charter, “dare ai nostri figli uno smartphone è come dargli un grammo di cocaina”. La maggior parte delle sue pazienti hanno dai 13 ai 15 anni e sono tutte vittime del sexting. Sapete cos’è? E’ l’invio di immagini sessualmente esplicite tramite il proprio smartphone. Per loro farlo è del tutto normale, questa purtroppo è l’epoca a cui andiamo incontro.

“Perché non prestate attenzione anche a queste cose, oltre che all’alcool e alle droghe?” domanda la terapista. Tutto inizia da piccini. E’ provato che i bambini che hanno un rapporto stretto con la natura hanno una marcia in più rispetto a quelli che vivono una vita virtuale, chiusi in quattro mura.

“Convincere gli adolescenti ad abbandonare lo smartphone può essere molto complicato, per loro è come se fosse una terza mano, ma non è impossibile. Molte scuole scuole chiedono ai giovani di passare del tempo lontano dal loro telefono e io credo che siano fantastiche. Se riesci ad accorgerti in tempo del problema, puoi insegnare ai tuoi figli ad autodisciplinarsi” conclude la dottoressa.