I medici rifiutano di curare i gemellini nati prematuri

Un ospedale americano ha rifiutato di aiutare a sopravvivere due gemelli nati prematuri, tutto per delle politiche assurde dell'azienda ospedaliera

Il 23 Maggio 2018 due gemellini nati prematuri hanno perso la vita in uno ospedale dell’Ohio, il personale infatti, di fronte a queste due creature, si è rifiutato di fornire assistenza medica. Entrambi i piccoli sono nati vivi a 22 settimane e 5 giorni, il primo nato Emery, è sopravvissuto per 45 minuti, mentre suo fratello minore Elliot, visse due ore e mezza tra lacrime e urla.

Amanda, la loro mamma, ha chiesto aiuto per tutta la mattina senza trovare riscontro. Anche il video, pubblicato da pochi giorni, è allarmante. Il filmato ritrae Amanda che supplica al medico di salvare almeno il più piccolo. Le parole strazianti della madre hanno gelato i cuori di tutto il mondo.

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Amanda era stata informata dall’ospedale che i suoi piccoli sarebbero nati morti o avrebbero respirato solo qualche minuto dopo la nascita, ma è chiaro che il video mostra il contrario. Le note del medico curante confermano che i ragazzi sono nati comunque a 22 settimane e 5 giorni e c’erano parametri vitali

“Avevo delle complicazioni e sono andata in ospedale. Sono stata dimessa con le istruzioni per la morte in utero. Quando i miei bambini non erano ancora nati. Sono nati vivi e il personale ha negato le mie richieste di aiuto!”  sostiene Amanda

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Le associazioni pro-vita, da cui è partito anche il filmato, hanno chiesto ripetutamente all’ospedale quale fosse la politica in merito alla determinazione dell’aiuto fornito ai bambini nati prematuri. Lo staff delle relazioni con i media ha risposto inizialmente dicendo che l’inchiesta era stata sottoposta alla leadership per la salute delle donne nell’ospedale, ma una risposta non poteva essere garantita dal tempo della stampa.

Harringotn ha osservato che la legge dell’Ohio penalizza gli abortisti che uccidono i bambini non ancora nati dopo 20 settimane perché la scienza considera tale viabilità. Ad oggi non è stato riconosciuto alcuna responsabilità all’ospedale dell’incidente.

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Amanda e il padre dei ragazzi continuano a essere devastati per la perdita dei loro gemellini, e sono anche molto preoccupati perché temono che si possono verificare di nuovo incidenti simili.

Amanda ribadisce che aveva chiesto ripetutamente allo staff di valutare le condizione dei bambini e che sempre le è stato risposto che erano troppo giovani. Ma la documentazione per dimostrare questo non c’è.

“In effetti mi era stato detto in precedenza che non avrebbero aiutato se i bambini fossero nati prima di 22 settimane e 5 giorni. La documentazione mostra che sono stata ricoverata proprio a 22 settimane e 2 giorni e i bambini nati a 5 giorni. Ma l’aiuto mi è stato comunque negato”