Le fa una foto con un casco e diventa virale. Indovinate perché!

“Mia figlia è una bambina davvero speciale, io mi chiamo Lori, sono sua madre e oggi ho deciso di condividere la mia storia in questo post su Facebook. Voglio offrire speranza a tutti i genitori “NICU”; questo anno per me  è stato quello più difficile della mia vita. La mia piccola è nata con alcuni problemi di salute che hanno portato ad alcuni interventi, anche piuttosto rischiosi, ma oggi è viva.”

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“A metà della mia gravidanza ho scoperto che c’era un’ “incompatibilità di sangue”; questo significava che il mio bambino era a rischio di parto prematuro o addirittura rischiavo un aborto spontaneo. Io e mio marito abbiamo cercato per molto tempo un ospedale che potesse darci assistenza, nessuno si sentiva di intervenire. In questo ospedale i medici hanno fatto di tutto, mia figlia comunque è nata un mese e mezzo prima del termine della gravidanza. Dopo alcuni giorni di terapia intensiva finalmente l’ho portata a casa con me. Era diagnosticata plagiocefalia, aveva bisogno di un casco per il cranio.”

“All’inizio ero terrorizzata dal fatto che la bambina dovesse indossare un casco per 23 ore al giorno. Ero esausta, ma  ho cominciato a vederla crescere, così ho capito l’efficacia di quello strumento.  Ho avuto poi l’idea di decorare il casco della mia bambina, ho voluto scrivere un messaggio potente che facesse effetto: “NONOSTANTE TUTTO, INSISTO”, era il nostro grido di battaglia”.

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La foto di questa bambina sorridente ha fatto il giro del web, ha ottenuto milioni di condivisioni e commenti. Ma il caso della figlia di Lori, si è scoperto poi, non era isolato, oltre 200 bambini avevano la stessa patologia. Il medico che ha curato la bambina ha visto la foto su Facebook: “Avevo la pelle d’oca”, racconta. La bambina è nata in un ospedale statale e le cure mediche hanno spese rilevanti, allo scopo di sostenere madre e figlia è stato istituito Fondo Vai me  per aiutare la piccola e la sua famiglia.

Spero che la storia di mia figlia sia fonte di ispirazione per tutti i genitori che come me che si occupano di bambini in terapia intensiva e che lottano per la propria vita, ma se loro possono farcela, dobbiamo farcela anche noi no?”.

Questa storia è dedicata a tutti quei bambini e a tutti i genitori che trattengono il respiro, che stanno vivendo situazioni spiacevoli, una sola parola… INSISTETE!!!!!!

Condividete mammine, mostriamo questo splendido e contagioso sorriso al mondo!