Mamma di due gemelle scopre che qualcuno ha rubato online le foto delle sue figlie

La mamma di due gemelle identiche un giorno ha scoperto che qualcuno si era appropriato, rubandole, delle foto delle sue figlie online. Ecco come le usava

Ad aprile del 2012 una mamma ha dato alla luce due gemelle identici. Ha deciso di chiamarle Sophia e Vivienne. Non vedeva l’ora di mostrare i suoi piccoli gioielli al mondo e così si è iscritta a un gruppo sui social postando le foto delle gemelle. Qualcuno, però, ha rubato quelle foto usandole a suo piacimento.

April, questo il nome della mamma, ha deciso, una volta ritornata a casa con le sue bambine, di iscriversi a un gruppo di Facebook creato appositamente per le mamme di gemelli. Per proteggere la sua identità e la sua privacy ha usato un nome falso, iniziando però a caricare delle fotografie di Sophia e Vivienne. Le sue foto hanno avuto un grande successo.

Tutto procedeva tranquillamente, fino a quando, circa un anno dopo la nascita delle due gemelline, una donna ha contattato April su Facebook, dandole l’indirizzo di un blog di un’altra donna che aveva rubato le foto di Sophia e Vivienne, sostenendo che fossero le sue figlie. Ashley, questo il nome della blogger, aveva preso le foto delle figlie di April e le aveva postate sul suo blog, sostenendo di essere la loro madre.

Sul blog le bambine si chiamavano Adaya e Kamberlin. Ogni giorno la finta mamma raccontava le loro giornate e si era anche inventata dei problemi medici di cui le piccole soffrivano. Solo nella finzione, però, visto che le bambine di quelle foto stavano bene. E non erano le sue figlie. April e il marito Nathan decisero di vederci chiaro. Scoprirono dove abitava Ashley e le chiesero di togliere immediatamente quelle foto. Hanno anche contattato la polizia, ma la blogger ha continuato ad agire indisturbata.

Ma il peggio doveva ancora avvenire. Quando la polizia ha controllato all’interno della casa della donna, ha scoperto foto delle piccole ovunque.

Era letteralmente ossessionata dalle figlie di April.