Non c’è pace per Noemi Durini. L’autopsia rivela particolari sconcertanti

La vicenda di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia, sembrava essersi conclusa con la confessione del suo ragazzo e con il ritrovamento del corpo sotto un cumulo di pietre in aperta campagna. Ma le cose non sono per niente chiare e più si va avanti più si complicano le cose.

ANSA/CLAUDIO LONGO

Il fidanzato diciassettenne di Noemi aveva confessato l’omicidio dicendo di averla colpita con una pietra per poi ritrattare e dire di averla uccisa con un coltello, che la ragazza avrebbe portato (a detta sua) per sterminare lui e la sua famiglia. Ma l’esame autoptico eseguito dal medico legale barese Francesco Introna, consulente della famiglia di Noemi e da  Roberto Vaglio, il medico legale nominato dalla Procura ha fatto emergere alcune particolarità sconcertanti.

Riportiamo qui sotto le parole del medico legale:

“Noemi è stata prima picchiata e poi accoltellata”… il corpo della ragazza aveva “lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo”. Il medico ha anche sottolineato l’assenza di contusioni dovute a “pietrate”… quindi la prima deposizione del fidanzato, quella in cui diceva di averla colpita con una pietra alla testa, non ha nessun fondamento.

In seguito all’autopsia è emerso che la povera Noemi, prima di morire, è stata violentemente percossa con i pugni e poi accoltellata. L’arma del delitto non è stata ritrovata ancora la la lama è rimasta incastrata nel corpo della ragazza. Il fidanzato ha dichiarato di non ricordarsi dove l’abbia occultata ma ha ribadito che il coltello era stato portato proprio da Noemi che aveva l’intenzione di uccidere lui e la sua famiglia.

Gli inquirenti sono in possesso di un disegno dell’arma del delitto fatto da Lucio, il ragazzo di Noemi che, attualmente, è detenuto presso l’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu (Cagliari). Altri particolari che fanno sorgere tante domande sono al vaglio degli inquirenti: in un filmato presentato al Quarto Grado si vede Lucio, subito dopo aver commesso l’omicidio, ripreso dalle telecamere di sicurezza di un negozio gestito da alcuni cittadini cinesi mentre ruba 2 penne del valore complessivo di 3 euro.