Un’ostetrica italiana rassicura le partorienti in questi giorni difficili

Un'ostetrica italiana ha scritto una lettera a tutte le donne partorienti, tranquillizzandole: il parto ai tempi del Coronavirus può causare ansia

Un’ostetrica italiana ha deciso di scrivere una bella lettera a tutte le partorienti, a tutte le donne che in piena emergenza Coronavirus si trovano in dolce attesa e a dover partorire. Già le paure e le ansie sono di solito molte, figuriamoci oggi.

L’ostetrica, però, sottolinea che non devono avere paura.

Maria Ida Della Barba è un’ostetrica che lavora a Roma. E sa bene quali sono le paure e le ansie di tutte le future mamme che attraversano i nove mesi della gravidanza e arrivano al momento del parto piene di timore. Oggi, in piena emergenza Coronavirus, queste paure e queste ansie sono ancora più amplificate. E il rischio è che la splendida esperienza del parto si trasformi in un incubo, impedendo a mamme e papà di godersi pienamente la nascita del loro bambino o della loro bambina.

Per questo motivo Maria Ida Della Barba ha deciso di scrivere una lettera a tutte le mamme che si apprestano a partorire in questi giorni, per dar loro un po’ di fiducia. Medici, infermieri, ostetriche e tutto il personale medico sono lì per loro, per aiutarle a far compiere la magia della vita e non devono mai dimenticarlo. Tutto è fatto per la loro sicurezza e la sicurezza dei loro bambini.

L’ostetrica prima si rivolge a tutte le mamme. E ai loro piccoli.

Io sto con le donne e i loro neonati. Assisto alla potenza, la verità, il misticismo, la crudezza dell’evento più incredibile al mondo: una donna fatica, suda, piange, impegna e tende ogni muscolo. Lo sguardo diverso e soprattutto il respiro diverso. Le dico ‘forza’, ti do la forza, respira. Inspira profondamente e butta fuori tutta l’aria con calma, dai, fallo addosso a me, ti sostengo io, sono qua, ti sto aiutando.
Oggi le ostetriche appassionate, quelle entusiaste e forti, stanno cercando di restare con le donne e i bimbi nonostante la paura di infettarsi con un respiro, quei respiri che non si possono risparmiare, né spezzare. Le ostetriche devono e vogliono restare molto vicino ma a volte hanno paura. Sono abituate ad abbracciare, massaggiare, stare ad un palmo dal naso (o meno) con le mamme e anche con i bambini appena nati.

Ma ora in emergenza Coronavirus tutto può essere diverso.

Le goccioline prodotte con la respirazione erano l’ultimo dei nostri problemi (abituate a ben altro). La pandemia ha rivoluzionato molte cose ma, mie care donne, per me e per tante come me, quello che ci regalate permettendoci di assistervi mentre date la vita è quello che ci dà perfino la forza di rischiare la nostra: il desiderio di essere lì con voi, di esserci al meglio ed essere tutrici dei vostri diritti è ciò che ci muove.

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Ma loro faranno tutto il possibile per rendere il parto un momento indimenticabile.

Vogliamo assicurarvi la compagnia del vostro partner, vogliamo aiutarvi a proteggere i vostri figli allattandoli e tenendoli sempre con voi pelle contro pelle, vogliamo separarli dalla loro placenta solo quando questa avrà smesso di nutrirli, vogliamo proteggervi da pratiche non necessarie o dannose. Noi ci siamo, non abbiate paura lasciatevi andare, siate serene, fidatevi di noi. Aiutateci a sostenere i vostri diritti ed andrà davvero tutto bene.
Per noi non è facile, così abituate a sorridervi, sapere che non ci vedrete il volto per via di una mascherina ma lo faremo con gli occhi; e non è facile, così abituate al tocco e al massaggio, cercare di indossare sempre guanti e farvi sentire lo stesso il nostro calore ma lo facciamo e lo faremo ancora. Voi aiutateci a sostenere sempre i vostri diritti. Lottate con noi.

E infine si rivolge alle colleghe.

Cerchiamo di non cavalcare l’ondata di fobia, imponendo pratiche retrograde e dannose pensando di proteggere noi stesse. Teniamoci aggiornate, soprattutto adesso. E dove non ci sono studi, per favore mettete l’intuito. Ragioniamo. Dobbiamo avere mamme e bimbi forti (anche mentalmente), lavoriamo per ottenere salute. Come? Pensare alla fisiologia e seguire l’istinto, sempre, perché una brava ostetrica lo sa e se non lo sa lo sente.