Guide alle body shapes: aiutano davvero o fanno danni?

Ognuna di noi si è imbattuta almeno una volta nelle guide sulle varie “forme” che può avere il corpo femminile: ci paragonano alla frutta e a ogni sorta di cose. Ma ci aiutano davvero o sono solo un ulteriore strumento di distruzione dell'autostima?

Articolo scritto da Melania del blog Mel’s Choice

Body shapes - Fonte: naturellees.com
Body shapes – Fonte: naturellees.com

Corpo a “pera”, “mela” o “triangolo”? Le guide sulle body shapes sono ormai diffuse in ogni tipo di canale di comunicazione: dalle riviste cartacee a quelle online, non facciamo altro che vedere il corpo femminile paragonato ad ogni sorta di oggetto con l’obbiettivo di aiutare le donne a riconoscersi in essi e a scegliere più facilmente abiti, costumi o altri indumenti che valorizzino le proprie forme.

Body shapes - Fonte: saraelman.com
Body shapes – Fonte: saraelman.com

Ma è davvero così? Gli articoli in questione non si limitano a consigliare i vestiti da scegliere a seconda delle direzioni prese dalle nostre curve, anzi, tendono a porre veri e propri limiti a riguardo: (“niente pencil skirt se sei una pera”, “niente shorts se sei una mela”) e alla fine tendono ad essere nient’altro che una ulteriore celebrazione delle taglie mini. Innanzitutto, è davvero possibile etichettare così schematicamente il corpo di una donna? È davvero così facile riconoscersi nell’una o nell’altra forma, nell’uno o nell’altro frutto, in questa o quella forma geometrica e da lì cambiare il proprio stile, senza dare alcuna importanza alla personalità ed al gusto? O è solo un altro modo per decidere cosa è una donna sulla base della sua apparenza?

Una guida anche per i maschietti. Fonte: 2knowandvote.com
Una guida anche per i maschietti. Fonte: 2knowandvote.com

È molto probabile (se non certo) che questo tipo di articoli tendano solo a far sentire chiunque, qualunque sia la sua taglia, insicuro e dubbioso riguardo al proprio corpo, soprattutto nel momento in cui grandi magazine riducono le tipologie di un corpo a 4-5 e non si riesce a riconoscere la propria. Cosa si è, allora? Cosa bisognerebbe indossare se non si rientra in quelle categorie? Bisognerebbe rintanarsi in casa e cercare di rientrare in esse? Beh, è quello che sembrano suggerire o, per lo meno, quello che qualche donna potrebbe arrivare a pensare, forte di insicurezze e di carenza di autostima già fortemente alimentate da una società che crede nel culto di una “stick figure silicone Barbie doll” (figura stilizzata come quella della bambola in silicone Barbie), per citare la canzone di Meghan Trainor “All about that bass”, singolo di grande successo che ha scalato tutte le classifiche e che inneggia alla felicità che si può trovare in un corpo curvy, o comunque nel proprio corpo, qualunque esso sia, senza credere in ciò che si legge sulle riviste patinate o a ciò che si vede, probabilmente super modificato grazie a Photoshop.

Video All about that bass
Video All about that bass

Insomma, voi credete a questo tipo di guide? Oppure, come noi, siete convinte che ciò che si indossa sia manifestazione della propria personalità e non di una particolare forma che ci è assegnata da uno sconosciuto in un articolo su una rivista? Nessuno può predire come ci starà un abito o un costume o una gonna: solo noi possiamo decidere cosa ci piace e cosa no e non c’è nulla di male nel deciderlo per se stesse, e non in base a uno schema assolutamente restrittivo.