Milano Fashion Week 2016: secondo giorno
Di Milano e di moda oggi ve lo raccontiamo così
Oggi sguardo sulla città e sulle location che ospitano gli appuntamenti della fashion week: ad esempio la piazza Lina Bo Bardi e il Samsung District. Sfondi favolosi, a volte più delle location interne.
Per la mia foto “anche no” del giorno: pellicciotti colorati su outfit estivi. Pelliccia in manica di camicia e sandali no: deciditi o estivo o invernale.
Subito cose belle: la fashion week oggi con la mia amica Laura, anche lei Bigo girl. Perché credetemi, essere da sole in certi contesti e alle prime esperienze può essere imbarazzante. Ma l’unione fa la forza e carica di determinazione.
Poi in certi contesti si è talmente tanti che non è che la cosa faccia molta differenza. La presentazione di Hogan ad esempio era un vero e proprio party alle tredici, in pausa pranzo. Scommetto quel che volete che almeno la metà non erano giornalisti nè vip nè blogger, ma solo curiosi e mondani. Infatti all’ingresso nessuno ci ha controllato l’invito.
Subito dopo invece una presentazione molto riservata e poetica: quella di Fratelli Rossetti e la sua collezione ispirata al dottor Zivago e alla Russia. Damaschi e fiori in tanti toni diversi, su soli 4 modelli. Ecco la maestria e la qualità dei brand storici.
Una cosa che pochi sanno: le iniziative collaterali, oltre a sfilate e presentazioni riservate alla stampa, che aprono uno sguardo particolare sul mondo della moda a chiunque voglia curiosare. In Via della Spiga trovate la mostra open Marieclaire #likes “creativity” in cui sono esposte opere di reinterpretazione di borse e scarpe dell’artista No Curves.
E poi ti ritrovi davanti ad una vetrina e cosa vedi? In via della spiga le scarpe di Prada che aveva Anna dello russo stamattina da Costume National.
Riflessione numero due sulla città: i palazzi fantastici in cui sfilano le collezioni. Questo è palazzo Serbelloni, dove abbiamo “quasi visto” la sfilata di Les Copains.
“Quasi visto” perché invece siamo uscite a fare una passeggiata in San Babila: avevamo l’invito ma qui, a quanto pare, lo avevamo in troppi e ad un certo punto la sala si è riempita. “Per motivi di sicurezza” anche se accreditate siamo rimaste fuori.
Succede. Beh di sicuro non a lui: Mr Miccio che entra ed esce da qualsiasi show sempre al telefono dando ordini a qualcuno “digli di prendere allora l’appuntamento” “devo scegliere io quelle cose lì”. Lo adoro e sono convinta che sia davvero così, non un personaggio creato per la TV.
Una foto venuta male: oggi mi sono odiata per non aver portato con me là reflex. Perché, a differenza di altri, non so fare le foto con l iPhone o meglio devo ancora imparare bene! (Nota della redazione: dillo serena che in realtà hai sfocato di proposito per non farci venire l’acido allo stomaco con la modella scosciata!)
Ed eccoli invece tutti quegli invitati, di cui ormai solo una piccolissima parte va alle sfilate per lavoro. Lo si fa infatti per fare foto e pubblicarle subito su Instagram, per far vedere di essere entrato, di avere l’aggancio giusto.
Magari mi passate uno scatto che a me è venuto male che devo scriverci un articolo? Sai com’è.
Chiudo con uno scatto dal party di Ultrachic, brand che mi legge nel pensiero: moda divertente, d’ispirazione vintage e che si prende poco sul serio. Appariscente è bello si, naturalmente con buon gusto e classe.
Come la classe della cantante di questo quartetto che intratteneva noi ospiti. Andrò a dormire immaginando di stare così bene con un vestito anni 50.