Addio a Pernigotti, chiude un altro storico marchio italiano
Lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure chiude. 100 operai licenziati.
Addio a un altro storico brand italiano: chiude lo stabilimento Pernigotti a Novi Ligure. Lo ha annunciato Tiziano Crocco di UILA (Unione Italiana dei Lavori Agroalimentari), sottolineando che “ciò significa 100 lavoratori a casa e altrettante famiglie in difficoltà”.
La decisione al termine dell’incontro con i sindacat con i rappresentanti della proprietà dell’azienda dolciaria, passata al gruppo turco Tukzos. Crocco ha rivelato che “l’amministratore delegato era accompagnato dai legali e ci ha comunicato che non sono interessati allo stabilimento”. Inoltre, “i pochi impiegati del settore commerciale che rimarranno saranno trasferiti a Milano”, mentre, come scritto poco su, gli operai saranno tutti licenziati.
I sindacati, però, annunciano incontri e mobilitazioni. La CISL ha spiegato che “è stata una sorpresa molto amara: il gruppo turco Toksoz, dal 2013 proprietario della Pernigotti, la storica azienda dolciaria novese nata nel 1860, 200 dipendenti, ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento di viale della Rimembranza, insieme alla cancellazione di 100 posti di lavoro. La doccia fredda è arrivata al termine dell’incontro tra azienda e sindacati presso la sede dell’Unione Industriale di Alessandria”.
La Pernigotti ha cominciato a deliziare i palati dei suoi clienti nel 1860 a Novi Ligure quando Stefano Pernigotti aprì, nella piazza del Mercato del comune piemontese, una drogheria specializzata in “droghe e coloniali”, già rinomata per la produzione di un pregiato torrone. Otto anni dopo, a seguito del successo delle prelibatezze vendute, Stefano decise di aprire, insieme al figlio 25enne Francesco, una società e così il 1° giugno 1868 nacque ufficialmente l’azienda.
Nel 1882 avvenne il primo riconoscimento ufficiale quando Re Umberto I concesse alla società la facoltà di innalzare lo stemma reale sull’insegna della fabbrica, che accompegnerà il logo dell’azienda fino al 2004.
Nel 1914, quando scoppiò la prima guerra mondiale, il Governo italiano proibì l’impiego dello zucchero per la preparazione dei dolci ma l’azienda risolse il problema usando una maggiore concentrzione di miele, dando così vita a un nuovo torrone destinato ad avere molto successo.
Nel 1995 la cessione del marchio alla famiglia Averna e nel 2013 l’azienda viene ceduta al gruppo turco che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Novi Ligure ma non di dismettere il marchio.