Autovelox illegittimi: la tua multa potrebbe non essere valida, migliaia di ricorsi accolti
Una recente sentenza della Cassazione potrebbe rappresentare un duro colpo per le casse dei Comuni e per il sistema degli autovelox.
Una sentenza della Cassazione potrebbe scatenare un vero e proprio caos nel sistema delle multe per eccesso di velocità. La decisione, infatti, apre la strada a migliaia di ricorsi da parte degli automobilisti che hanno ricevuto una sanzione da autovelox non omologati.
Tutto è nato dal caso di Andrea Nalesso, un avvocato di Treviso multato per aver superato di 7 km/h il limite di velocità in tangenziale. La sua sanzione è stata annullata perché l’autovelox che lo ha rilevato non era omologato.
La sentenza ha stabilito che l’autorizzazione del Ministero dei Trasporti, che spesso i Comuni scambiano per omologazione, non è sufficiente. Per essere validi, gli autovelox devono avere un certificato di omologazione rilasciato da un ente preposto.
Secondo le stime, la maggior parte degli autovelox utilizzati in Italia non è omologata. Questo significa che milioni di multe potrebbero essere illegittime e i Comuni potrebbero essere costretti a rimborsarle, con tanto di interessi, ai cittadini che presenteranno ricorso.
La situazione è particolarmente preoccupante per i Comuni che hanno già incassato le multe. Solo in Veneto, si stima che siano a rischio circa 16 milioni di euro. A questo si aggiungono le spese legali che i Comuni dovranno affrontare in caso di ricorsi vinti dagli automobilisti. In attesa di una nuova normativa che chiarisca la questione, è consigliabile che chiunque riceva una multa da un autovelox non omologato presenti ricorso.
Il ricorso al prefetto entro 60 giorni dalla sanzione, è gratuito, ma in caso di esito negativo la multa raddoppia. Se invece si ricorre al Giudice di Pace, è a pagamento, ma offre maggiori garanzie di successo. In entrambi i casi, è consigliabile farsi assistere da un avvocato esperto in materia.
La sentenza della Cassazione rappresenta un duro colpo per le casse dei Comuni e per il sistema di controllo della velocità sulle strade italiane. A questo punto sarebbe necessario un intervento del Ministero dei Trasporti per fare chiarezza sulla normativa e per evitare un caos di ricorsi e contenziosi.