Per i medici doveva vivere solo pochi minuti, invece questo bimbo è ancora tra noi
La storia di Kaleb, bimbo inglese nato con un grave danno al cervello.
Un bambino, dichiarato morto cerebralmente, è sopravvissuto miracolosamente dopo che il suo supporto vitale è stato disattivato. La storia è stata raccontata dal Daily Mail.
Kaleb Crook, che ora ha 15 mesi, ha sbalordito i medici quando ha continuato a respirare da solo e ha stretto il dito della madre. I suoi genitori, Becki e Phil Crook, avevano dato l’ultimo saluto al figlio di dieci giorni, il cui cervello era rimasto danneggiato a causa della mancanza di ossigeno.
Kaleb, però, ha sfidato tutte le avversità e, nonostante permangano le difficoltà in seguito al danno cerebrale, trascorrerà il suo primo Natale a casa, a Ratby, nel Regno Unito. La madre, 30 anni, ha affermato: “Kaleb ha emesso un piccolo strillo e mi ha guardato, come per dire ‘andrà tutto bene, mamma’. E adesso ama sorridere, specialmente quando sente la voce della sorella”.
I genitori hanno dichiarato che il bambino bambino ha subito un danno cerebrale esteso dopo una privazione di ossigeno avvenuta o nel grembo materno o durante il parto.
La donna, madre di due bambini, che ha avuto un parto accidentale in casa dopo un travaglio rapido, non sa ancora perché suo figlio abbia sofferto della grave carenza di ossigeno: “Una volta che Kaleb è uscito fuori, abbiamo subito notato che era pallido, floscio e non respirava. Non appena arrivato in ospedale, è stato attaccato a un supporto vitale e i medici hanno detto che c’era un’attività celebrale minima e che non c’era speranza per il futuro”.
I medici avevano deciso, pertanto, di concludere le cure e la famiglia, perciò, ha portato il bambino in un centro specializzato per il trattamento di fine vita: “Non c’era niente che potessimo fare per lui – ha raccontato la donna – Non potevo crederci perché la gravidanza era andata bene. Ci stavamo preparando per salutarlo per sempre. I medici ci avevano datto che sarebbe vissuto solo per pochi minuti, quindi l’ho tenuto stretto tra le mie braccia”.
Poi, però, è successo qualcosa di inatteso. Contro tutte le probabilità e una diagnosi di encefalopatia ischemica-iposicca (HIE) di terzo grado (danno cerebrale grave e irreversibile), il bambino non è morto. La sua prognosi non è ancora chiara ma la famiglia è orgogliosa della forza di resistenza di Khaleb: “Questo sarà un Natale che non ci saremmo mai aspettati di avere. Kaleb adesso può stare con noi, sperimentando la gioia della vita. La nostra speranza è che Kaleb possa provare la felicità e la pace. Vogliamo che sappia quanto sia amato”.
La famiglia di Kaleb lo ritene un “miracolo vivente” che sta sfidando le aspettative della medicina.