Va al lavoro e dimentica la sua bambina in auto. La piccola Giorgia viene trovata senza vita
Una tragedia senza fine e difficile da raccontare, quella che è accaduta a Pisa. Una mamma di una bambina di nome Giorgia, che tra pochi giorni avrebbe compiuto un anno, intorno alle 15:00, è andata a riprenderla all’asilo nido, ma lì le maestre l’hanno informata che la piccola non c’era, quella mattina non l’aveva portata nessuno.
Avrebbe dovuto farlo suo marito, prima di andare al lavoro. La donna ha preso il telefono e lo ha chiamato, un uomo di quaranta anni, originario del Grossetano, che lavora come ingegnere per la componentistica per auto della Continental ed ha un ruolo molto attivo nel Pd. Dopo quella chiamata, si sono accorti della tragedia e sono stati allarmati i soccorsi. Convinto di averla portata all’asilo nido, l’uomo è andato a lavorare, ma la piccola è rimasta ore chiusa in auto, nel parcheggio dello stabilimento. Quando i soccorritori sono arrivati, era ormai troppo tardi, Giorgia era morta. I genitori sono distrutti, era la loro seconda figlia e la comunità li sta sostenendo e aiutando. Il Comune ha annullato tutte le iniziative e le feste di questo periodo, in segno di lutto. La procura ha aperto un indagine per omicidio colposo. L’uomo è sotto shock, purtroppo viviamo una vita troppo frenetica e il cervello ci fa brutti scherzi e poi ci lascia con un rimorso che ci distrugge la vita. In medicina ciò che accade ha un nome, si chiama amnesia dissociativa transitoria, una condizione definita come un “buco” nella memoria. Siamo convinti di aver fatto una determinata e abituale cosa, invece non l’abbiamo fatta.
Il Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, si è recato sul posto ed ha abbracciato il padre, un bravo ragazzo, così lo ha definito:
Purtroppo non è il primo episodio che accade. Lo scorso giugno, Justin, otto mesi, è stato dimenticato in auto per dieci lunghe ore. C’è stata poi una bimba di 18 mesi in provincia di Arezzo, dimenticata in auto per 5 ore. Nel 2016 è accaduto a Vada, nel 2015 a Grosseto…
Oggi esistono dei dispositivi di allarme collegati al seggiolino dell’auto o un accordo tra i genitori, la scuola e gli asili nido, per prevenire queste morti in auto.
E’ stato più volte chiesto anche di lasciare il cellulare o un paio di chiavi importanti, vicino al seggiolino, in modo che scendendo dall’auto e cercando questo “oggetto indispensabile”, ci accorgiamo del bambino.