A tu per tu con Lorenza Fruci: una Wonder Woman del 2000!!
Ha appena pubblicato un libro omaggio a Betty Page, è giornalista, storyteller e blogger... ve la presento
Ciao Lorenza, settimana scorsa è stato presentato a Roma il tuo ultimo libro: “Betty Page. La vita segreta della regina delle pin-up”(Perrone Editore), come è stato accolto dal pubblico?
Molto ben direi. La più grande soddisfazione ricevuta da questo libro, oltre a ottime recensioni da parte di addetti ai lavori, l’ho avuta da lettrici che mi hanno detto di essere rimaste affascinate e colpite dalla lettura di questa storia. Per molte di loro le fragilità, le debolezze, la delicatezza, la gioia di vivere, l’entusiasmo, le infelicità di Betty Page sono state fonte di riflessione.
Perché raccontare la storia di Betty Page?
Prima di tutto perché ha significato raccontare una “storia di donna” nella quale molte lettrici si sarebbero potute identificare così come è accaduto. Poi perché la storia della vita di Betty Page non è molto nota, si conoscono quasi unicamente le suo foto realizzate in soli 7 anni e di lei si dice che è la più famosa pin-up d’America (che è vero), ma non si sa di quali ombre è stata fatta la sua vita. E poi perché la sua figura iconica è ancora attuale e influenza il look di molte ragazze, le star della musica e i grandi stilisti. Insomma, è un personaggio contemporaneo.
A me il libro mi è piaciuto molto, la vita della Page è stata intensa e durissima, chi lo avrebbe mai immaginato con quello sguardo così sereno e solare?!
Come ti sei documentata?
Incuriosita dalla sua figura presente tra le donne del Burlesque, prima di pensare di scrivere il libro mi sono documentata in maniera un po’ random tra notizie ed articoli che parlavano di lei e dello “stile Betty Page” e navigando tra le sue fotografie…
Queste prime informazioni mi hanno dato una lettura del suo
personaggio. Quando ho iniziato a scriverne la biografia, invece, ho acquistato tutti i libri che erano stati pubblicati su di lei, compresi quelli fotografici e di illustrazioni. Da lì ho iniziato una ricerca più dettagliata di articoli che parlavano di lei, di libri fotografici che la ritraevano per ripercorrerne la carriera da modella, di interviste rilasciate da persone che avevano lavorato con lei.
Ho cercato, parlato e intervistato collezionisti
delle sue foto, persone che l’hanno conosciuta, intervistata, incontrata. Ho trovato documenti che la riguardavano ancora non diffusi, ho analizzato ogni sua singola immagine e le poche interviste concesse, e poi ho dato una mia impronta autoriale al racconto della sua storia mettendo insieme tutte le informazioni
raccolte, di cui molte contradditorie.
Oltre ad essere l’autrice di questo libro sei anche storyteller, giornalista, scrittrice, nonché blogger, raccontami La Zibaldina…
La Zibaldina (lazibaldina.com) nasce dalla necessità di far confluire il mio lavoro dedicato all’universo femminile e alla cultura in un unico progetto. Si tratta infatti di una webzine femminile che intende
proporre appunti, notizie e riflessioni per definire la nuova femminilità degli anni 2000 e il suo claim è “Il web magazine delle Wonder Woman del 2000!”.
Aspira ad essere il web-quaderno degli appunti delle tante Wonder Woman in giro per il mondo, le nuove donne di oggi: femminili e libere, contemporanee e emancipate, colte e artiste, creative e sensuali.
Mi piace ricordare che La Zibaldina nasce grazie al crowdfunding e il documentario “La Zibaldina. Una storia di crowdfunding” ne racconta l’esperienza positiva, oltre a spiegare cos’è e come funziona questo tipo di raccolta fondi che avviene tramite il web.
Tu segui prevalentemente il costume, la società, la cultura, lo spettacolo, la moda e l’eros, quest’ultimo è quello che mi incuriosisce di più: l’eros da quale punto di vista?
Dal punto di vista dell’energia che fa muovere il mondo: l’eros è l’eccitazione che spinge verso, è la motivazione, è la passione per qualcosa (oltre che per qualcuno), è un motore, è una pulsione, è l’origine di un progetto, di un amore, di una nuova avventura. In sintesi è vita.
Per concludere, tornando a Betty Page, noi donne di oggi, che definisci Wonder Woman del 2000, cosa dovremmo imparare da lei?
A rialzarci sempre. A trovare sempre un modo per ricominciare da capo. A reagire a quello che ci accade.
Grazie mille Lorenza.