“Addio, ci ha aiutato nei momenti più difficili” Lutto per Massimiliano Ossini, l’annuncio dato in diretta tv
La Rai e la comunità di Cortina piangono Paolo De Zordo, poliziotto e esperto di sicurezza montana, scomparso a 55 anni dopo una lunga malattia, ricordato per il suo impegno e umanità
Il panorama televisivo italiano, in particolare quello della Rai, è segnato dalla triste notizia della scomparsa di un individuo che ha dedicato la propria vita alla sensibilizzazione e alla sicurezza in montagna. La sua perdita si fa sentire non solo tra i telespettatori di programmi come Linea Bianca, dove ha condiviso la sua vasta esperienza, ma anche tra coloro che hanno avuto l’opportunità di collaborare con lui, apprezzando la sua competenza e disponibilità nel servire la comunità. Una persona riservata, lontana dai riflettori, ma fondamentale nei suoi ruoli istituzionali e divulgativi.

È venuto a mancare con la stessa discrezione che ha sempre contraddistinto la sua esistenza: Paolo De Zordo, 55 anni, sostituto commissario della Polizia di Stato, è deceduto mercoledì 14 maggio a Vittorio Veneto, dopo aver combattuto una lunga malattia. Originario di Cibiana, De Zordo si era stabilito a Cortina per oltre trent’anni, diventando una figura centrale per la sicurezza sulle piste da sci. I funerali si svolgeranno sabato 17 maggio nella Basilica della Regina delle Dolomiti, proprio sotto le montagne a cui aveva dedicato passione, professionalità e impegno.
Un professionista dedicato alla sicurezza montana
Paolo De Zordo ha iniziato la sua carriera in Polizia a soli vent’anni, prestando servizio in diverse città italiane, tra cui Bologna e Belluno, dove si è distinto per il suo impegno e il coraggio dimostrato in situazioni difficili. Nel 2015, ha ricevuto un encomio con lode per il sangue freddo mostrato durante i disordini a Bologna in occasione della visita dell’allora premier Mario Monti. A Cortina, De Zordo ha trovato la sua vera vocazione, coordinando il servizio di sicurezza e soccorso sulle piste da sci e assistendo migliaia di persone nel corso dei suoi trent’anni di carriera. Il vice questore Luigi Petrillo lo ha descritto come “un diamante nascosto”, sottolineando come il suo impegno andasse oltre il semplice salvataggio, prendendosi cura delle persone anche dopo gli incidenti, informandosi sulle loro condizioni di salute.
Nonostante fosse assente durante l’ultima stagione invernale a causa della malattia, De Zordo ha continuato a offrire il suo supporto dietro le quinte, contribuendo all’organizzazione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e alla formazione dei nuovi soccorritori della Polizia. Il Comune di Cortina ha conferito a De Zordo la cittadinanza onoraria per riconoscere il suo contributo fondamentale alla comunità locale e alla sicurezza della zona.
Un tributo sentito da colleghi e amici
La figura di Paolo De Zordo ha trovato spazio anche nelle trasmissioni televisive, grazie alla sua collaborazione con il programma di Raiuno Linea Bianca, dove ha promosso la cultura della prevenzione e della sicurezza in montagna. Il conduttore Massimiliano Ossini ha voluto esprimere il suo cordoglio in diretta, definendolo “un amico vero, un uomo della Polizia che ci ha aiutati anche nei momenti più difficili”. Anche la Questura di Belluno ha voluto omaggiarlo sui social media, scrivendo: “Te ne sei andato così presto, lasciando il ricordo della tua professionalità, umanità e del tuo sorriso”. Anche la società di impianti di risalita Ista ha reso omaggio a De Zordo, affermando: “Hai dedicato la tua vita a proteggere la nostra. Il tuo nome riecheggerà per sempre sulle piste delle Tofane”.
Paolo De Zordo lascia una figlia, Sara, e un vuoto profondo tra coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui o ricevere il suo aiuto. La sua eredità, fatta di valori, rispetto e passione, continuerà a vivere nella memoria di tutti coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato.