Alberto Urso: ecco cosa farà con 150mila euro
Alberto Urso si è raccontato in una lunga intervista, ha parlato di sé, della sua famiglia ma anche di cosa farà con 150 mila euro.
Alberto Urso è diventato uno dei volti più noti del panorama musicale italiano. Il ragazzo, vincitore di Amici, ha stregato tutti con la sua voce. Soprannominato il “tenore con gli occhi di ghiaccio”, Urso si è contraddistinto non solo per la sua bravura ma anche per la sua umiltà e per la sua educazione. Una mosca bianca in un panorama in cui spesso i più giovani tendono ad essere arroganti e presuntuosi.
Alberto, ancora scosso dalla vittoria, sta concedendo delle interviste a molti giornali e recentemente si è raccontato sul Corriere.it. Ha solo 21 anni ma dimostra una grande maturità. Ecco qualche stralcio della sua intervista.
“Ho riacceso il telefonino dopo 5 mesi… 13 mila messaggi! Non so come fare. (Dopo la vittoria) sono andato a letto alle sette. Avrei voluto restare a dormire nella casetta, ma era venuta anche la mia famiglia e li ho raggiunti in albergo”.
Alberto, molto legato appunto alla famiglia ha deciso di dedicare la vittoria a nonna Rosetta che è sicuro l’ha seguito da lassù. Spiega poi che la sua passione per la lirica è nata grazie a suo papà.
“La lirica me l’ha fatta scoprire mio padre. Lui ha un’agenzia di pratiche automobilistiche, ma per passione organizzava concerti alle Eolie. Una volta portò un tenore: il giorno dopo iniziai a imitarlo. Papà notò la mia voce e decise di mandarmi a lezione: canto prima, pianoforte, batteria…”.
Il giovane poi confessa cosa farà con la cifra da capogiro vinta ad amici.
“Cosa farò con 150 mila euro in gettoni d’oro? Li investo negli studi”
Alberto poi è consapevole della sua bellezza tanto che in molto lo definiscono un sex simbolo:
“No, sono uno a cui piace piacere. Mi prendo in giro per la panzetta, ma mi tengo in forma. Un cantante è come un atleta. Gioco a calcio con gli amici, ala destra.”
“La partecipazione a ‘Ti lascio una canzone’? Ho imparato a conoscere il palco. Se mi riguardo vedo un ragazzino che doveva mangiare un po’ meno pasta“.