Attentato di via Fauro, Stefano Degni: “Salvai la vita a Maria De Filippi e Maurizio Costanzo”

Nell'attentato di via Fauro alla guida della Mercedes di Maurizio Costanzo e Maria De Filippi c'era Stefano Degni, che li salvò: "mi hanno regalato un orologio"

In un’intervista, Stefano Degni, l’autista alla guida della Mercedes di Maria De Filippi e Maurizio Costanzo, racconta dell’attentato in via Fauro, dove lui salvò i coniugi: “Salvai la vita a Maria De Filippi e Maurizio Costanzo”, dice l’uomo, ma dopo quel giorno si sentì abbandonato dai due.

Stefano Degni, il 14 maggio del 1993, stava guidando la macchina che trasportava Maria De Filippi e Maurizio Costanzo e, mente svoltava in via Boccioni, sentì un botto immenso. Così racconta l’autista:

“La fine del mondo, scoppia tutto, buio, la Bosnia, macerie ovunque. La macchina, con tutto quel che pesava, 2.200 chili più 90 litri di benzina, si alzò di almeno un metro. Poi ricadde sul fianco. Mi colpì Costanzo. Capì subito cos’era successo e con grande calma disse: ‘Mamma mia, questa era per me’. La De Filippi aprì lo sportello gridando e il cane fuggì terrorizzato, tirandosela dietro con il guinzaglio. Costanzo, vedendola correre dietro a Liù, gridava: ‘Maria, dove vai?’ Poi notò la mia camicia macchiata: ‘Stefano, ma lei sanguina!’ Ci guardavamo increduli. Miracolati”.

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Dopo l’attentato, racconta l’ex autista, un sicario tentò di compiere il lavoro che non era stato capace di portare a termine precedentemente:

“Un uomo con la barba e i capelli scuri, che imbracciava una mitraglietta, in mezzo a tutto quel caos, nel buio, si avvicinò per controllare se eravamo morti. Allucinante: tutti fuggivano e lui avanzava verso l’autobomba. Era uno degli attentatori. Quasi certamente incaricato, se fosse servito, di dare il colpo di grazia. Noi ci eravamo rifugiati dentro l’androne del palazzo distrutto e fui io a spingere il portone, tra i calcinacci, per chiuderci dentro. In quel momento si sentirono le sirene che stavano arrivando e il sicario fuggì. Un secondo miracolo”.

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Il fatto che, secondo Stefano Degni, ha confuso gli attentatori, è che lui, di fatto, non ha frenato, ma ha solo tolto il piede dall’acceleratore, non attivando così i segnali di stop dietro al Mercedes. Questo ha permesso loro di evitare il botto, dato che i criminali avevano sbagliato le tempistiche.

Dopo questo, Stefano Degni si sente abbandonato. Nonostante i coniugi sapessero quanto è stato complicato per lui superare questo evento e il trauma causato, lo hanno comunque abbandonato, regalandogli soltanto un orologio:

“Pensare che gli amici mi prendono in giro: a salvare la vita a Costanzo e la De Filippi ti sei sistemato, beato te. Sai come ti hanno risarcito? Maddeché, rispondo. Dopo un paio di mesi mi regalarono uno svegliarino Jaeger-LeCoultre, bello per carità, li ringraziai tanto, un oggettino vintage di grande valore, ma sempre un orologio resta…”