Bella Ciao, testo originale e storia della canzone

Bella Ciao, testo originale e storia della canzone dei Partigiani, usata ancora oggi come simbolo di Resistenza

Bella Ciao è una canzone popolare italiana nata prima della Liberazione e diventata conosciuta in seguito alla Resistenza. È un brano che da sempre è associato al movimento partigiano italiano che ha combattuto durante la Seconda guerra mondiale per liberare l’Italia da fascisti e nazisti. Ed è un canto di ribellione conosciuto in tutto il mondo.

Com’è nata la canzone Bella Ciao

Bella Ciao è una canzone della Resistenza Italiana e dei partigiani cantata durante e dopo il secondo conflitto mondiale. Nato nel periodo in cui si combatteva contro fascisti e nazisti, dopo la Liberazione del 25 aprile Bella Ciao venne cantata e tradotta in tutto il mondo, in occasione al primo festival mondiale della gioventù democratica del 1947.

Non si sa chi abbia scritto testo e musica. Forse c’è un collegamento con i canti delle mondine padane, anche se il brano partigiano in realtà riprende parti del testo del canto Fior di tomba e musiche del canto per bambini La me nòna l’è vecchierella. C’è anche chi crede che si rifaccia a una ballata francese del Cinquecento.

Bella Ciao, il testo

Una mattina mi son svegliato,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano portami via,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.

Seppellire lassù in montagna,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
e le genti che passeranno
mi diranno «che bel fior.»

Questo è il fiore del partigiano,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà