Chi era Caterina Pappalardo, la mamma uccisa dal figlio 27enne

Caterina Pappalardo, 62 anni, è stata uccisa dal figlio 26enne Giosuè Fogliani, dopo una lite che ha seguito una richiesta di aiuto per cucinare, con oltre 30 coltellate inflitte.

Un evento tragico ha scosso la comunità di Mili Marina, dove una madre è stata vittima di un omicidio da parte del proprio figlio. La sessantaduenne Caterina Pappalardo è stata uccisa in circostanze drammatiche, mentre si recava a un funerale, ricevendo una telefonata dal figlio che le chiedeva di andare a casa sua. Le indagini sono in corso e si attendono i risultati dell’autopsia per chiarire ulteriormente i dettagli di questo caso sconvolgente.

Il fatto è avvenuto il 15 gennaio 2025, quando Caterina, dopo aver ricevuto la chiamata del figlio Giosuè Fogliani, ha cambiato i suoi piani per recarsi a casa sua. Secondo le testimonianze di alcune amiche, la donna si era proposta di preparare qualcosa da mangiare per il figlio. Tuttavia, una volta giunta a destinazione, è stata aggredita e uccisa. Le indagini si stanno concentrando sulla dinamica dell’omicidio e sul motivo che ha spinto il giovane a compiere un gesto così estremo.

Le prime informazioni indicano che Giosuè avrebbe colpito la madre con circa trenta coltellate, un numero ben superiore rispetto a quanto inizialmente stimato. Le autorità stanno indagando sul movente, che potrebbe essere legato a tensioni economiche. Si sospetta che il figlio richiedesse continuamente denaro alla madre, il che potrebbe aver innescato un conflitto che si è rivelato fatale. È emerso che dopo la morte del marito, Caterina si era trasferita in un appartamento in affitto, e questo potrebbe aver influito sulla sua situazione finanziaria.

I litigi fra Caterina Pappalardo e il figlio 26enne che l’ha uccisa

Caterina Pappalardo era conosciuta da chi le stava attorno come una persona premurosa e disponibile, ma anche come madre di un giovane con problematiche. Le amiche hanno riferito che Caterina parlava spesso delle difficoltà relazionali con il figlio, descrivendolo come problematico. Secondo quanto riportato, Giosuè aveva manifestato comportamenti aggressivi e le liti tra madre e figlio erano frequenti. Una vicina ha raccontato di come Caterina fosse solita recarsi a casa del figlio per aiutarlo, portandogli della spesa e facendogli il bucato.

Il giorno dell’omicidio, le testimonianze delle vicine di casa sono state fondamentali. Esse hanno riferito di aver udito urla e grida provenire dall’abitazione, seguite da un improvviso silenzio. Questo ha spinto le vicine a contattare le autorità, che sono giunte sul posto trovando Giosuè ancora presente nell’appartamento, dove è stato arrestato in flagranza di reato per omicidio.

Cosa è successo: le indagini in corso

Le indagini continuano a cercare di ricostruire i momenti che hanno preceduto l’omicidio. Secondo quanto emerso, la relazione tra Caterina e Giosuè era diventata sempre più instabile, alimentata dalle continue richieste di denaro da parte del giovane. Questo potrebbe aver rappresentato un elemento scatenante nella dinamica che ha portato all’aggressione fatale. La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che Giosuè avrebbe utilizzato uno spray al peperoncino per immobilizzare la madre prima di accoltellarla.

Le autorità stanno attendendo con urgenza i risultati dell’autopsia, affidata alla medica legale Elvira Ventura Spagnolo, per ottenere ulteriori dettagli sulla causa della morte e sulla dinamica dell’omicidio. L’esame autoptico potrebbe rivelare informazioni cruciali che possano far luce su questa triste vicenda, che ha colpito profondamente la comunità e ha sollevato interrogativi su temi di violenza domestica e relazioni familiari deteriorate.